La giunta faccia chiarezza sulle “contraddizioni insite nel complesso programma di interventi sul patrimonio museale e culturale di Forlì”.
L’interrogazione di Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde pone una serie di quesiti alla Regione dopo il varo, da parte del Comune di Forlì, della riorganizzazione di biblioteche, musei, istituti culturali e patrimonio storico.
La consigliera ricorda che da tempo è nota “la condizione precaria in cui versano a Forlì importanti musei” e altri edifici i cui interventi sono nel programma “scollegati fra loro e in genere privi di una chiara definizione dei futuri assetti, funzioni e usi”. Preoccupa, continua Zamboni, tra i tanti interventi previsti, “lo smantellamento del Museo di Palazzo Romagnoli per collocarvi una parte della biblioteca attualmente racchiusa nel Palazzo del Merenda”: la biblioteca sarebbe smembrata, con una parte a Palazzo Romagnoli, mentre i fondi antichi resterebbero a Palazzo del Merenda con la preziosissima Piacastelli.
Zamboni così chiede alla giunta se, sullo smembramento della biblioteca, “siano state prese misure tali da assicurare la loro conservazione e protezione da furti, manomissioni, danneggiamenti” e se i lavori previsti per Palazzo Albertini (dove andrebbe una parte delpatrimonio di Palazzo Romagnoli) “siano adeguati al contenimento di un nuovo museo”. Inoltre, Zamboni vuole sapere se la Regione conosca il parere dell’avvocato dello Stato onorario “che ha dichiarato che la volontà espressa dal donatore Verzocchi non consenta il trasferimento delle opere e della collezione e la loro separazione dal resto della pinacoteca”. Si chiede poi se non sia utile “il temporaneo trasferimento delle parti della biblioteca” a Palazzo Albertini (molto più ampio) e se non si ritiene di intervenire “per evitare lo smembramento del museo del San Domenico con lo spostamento degli antichi marmi”.
Infine, il recente accreditamento al Sistema museale regionale e nazionale per Palazzo Romagnoli “sia compatibile con la successiva richiesta di finanziamento per scansie di libri, facendo così di fatto decadere l’accreditamento” e se, in un periodo di scarsità di fondi, “si accettabile che opere o istituti perfettamente funzionanti e sostati ingenti risorse pubbliche, anche regionali, vengano smantellati e trasformati senza studi preliminari, né progettazioni accurate e scientificamente predisposte, ma soprattutto senza alcuna effettiva necessità”.
(Gianfranco Salvatori)