Quanti e quali sono i provvedimenti disciplinari intrapresi dalle aziende Ausl della regione tra il 2021 e il 2023 e quanti di questi riguardano dipendenti che hanno espresso giudizi politici?
A chiederlo è, in un question time, Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) che ricorda come “la libera espressione di un lavoratore del sistema pubblico, nel caso in oggetto e in generale, purché non contenga insulti o istigazione alla violenza, ha la completa legittimità derivante dai principi costituzionali e l’espressione di opinioni e considerazioni dei professionisti sanitari in merito allo stato di salute della sanità nazionale è parte del dibattito pubblico”.
Il capogruppo di ER Coraggiosa a sostegno della propria richiesta cita un fatto avvenuto nei mesi scorsi: “Lo scorso 27 febbraio, con l’archiviazione per insussistenza del fatto, si è risolta la contestazione di addebito disciplinare a un dipendente dell’Ausl di Modena. Il procedimento disciplinare -spiega Amico- ha avuto origine da una lettera del 12 dicembre 2022 indirizzata alla direttrice dell’Azienda Usl, alla Procura di Modena e all’assessore regionale alla Sanità, nella quale a questa persona si muoveva l’accusa – non circostanziata da fatti, comportamenti o parole – di violare il “principio di imparzialità ed equità dei dipendenti pubblici” e di “approfittare del proprio ruolo all’interno dell’Ausl per ingiuriare e criticare il governo e i partiti di centrodestra”. Dopo quattro mesi e diverse richieste di accesso agli atti, il nome dell’estensore della lettera viene ancora mantenuto privato, a scapito del diritto all’effettiva difesa della persona coinvolta”.
Amico ricorda come la persona in questione “come professionista e dirigente politico, si era espresso sui suoi profili social personali in merito alla progressiva deriva in chiave privatistica della sanità pubblica nazionale – senza riferimenti all’Azienda Usl di cui è dipendente – segnalando l’indagine del ministero della Salute e dei carabinieri dei Nas sui medici ‘a gettone'”.
Netta la risposta dell’assessore alla Sanità Raffaele Donini per il quale “lo scorso 3 marzo si è concluso con l’archiviazione il procedimento disciplinare sulla persona in questione su sue legittime dichiarazioni. Libertà di pensiero e di critica devono essere sempre alla base della libertà di questo Paese. Nel merito del tema dei medici a gettone il governo è intervenuto in un recente decreto per disincentivare questa modalità. Personalmente reputo il medico a gettone una distorsione del sistema e anche se la Regione Emilia-Romagna ne ha fatto modico uso non intende proseguire su questa strada”.
Alla luce delle parole dell’assessore, Federico Amico si è detto soddisfatto.
(Luca Molinari)
La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 30 marzo 2023 è soggetta alle disposizioni in materia di par condicio.