La Regione chieda al governo “di inserire la Pet Therapy nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), coinvolgendo a tale riguardo la Conferenza delle regioni e delle Province Autonome, e prenda in esame la possibilità di utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelli inclusi nei Lea”.
Lo ha chiesto Silvia Piccini, capogruppo del Movimento 5 stelle, in un’interrogazione alla giunta e una risoluzione. La Pet Therapy è una pratica di supporto (letteralmente significa “terapia dell’animale da affezione”) ad altre forme di terapia tradizionali che sfrutta gli effetti positivi dati dalla vicinanza di un animale a una persona. Un accordo del 2015 tra il governo e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano definisce le linee guida.
Nel dicembre 2022 è stata approvata in commissione Politiche per la salute una risoluzione che impegna la giunta a “estendere e potenziare nelle strutture sanitarie pubbliche e accreditate della Regione, sulla base dei fabbisogni terapeutici e riabilitativi delle persone, le prestazioni di Pet Therapy e a prendere in esame il rafforzamento della programmazione di attività formativa in ambito di Interventi assistiti con animali”. Le Regioni, conclude la consigliera, “possono utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelli inclusi nei Lea” tanto che il Veneto, nel 2022, ha ampliato la legge introducendo un articolo che indica i “progetti in base ai quali la giunta regionale emana un bando per promuovere anche progetti di Pet therapy e Taa (Terapia assistita con animali) nei reparti di pediatria delle strutture ospedaliere”.
(Gianfranco Salvatori)
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