Imprese lavoro e turismo

Pigoni (Lista Bonaccini): aumentare le quote di lavoratori stranieri nella nostra regione

La consigliera chiede un aggiornamento del decreto flussi per fare fronte alle esigenze del settore agricolo e turistico. L’assessore Colla: “Abbiamo scritto ai ministri competenti per chiedere di aggiornare il decreto flussi adeguandolo alle necessità”

La giunta solleciti il governo ad aggiornare il Decreto flussi aumentando le quote di assegnazione, per la nostra regione, di lavoratori stagionali nei settori agricolo e turistico-alberghiero nonché alle reali esigenze segnalate dal sistema imprenditoriale e dalle associazioni di categoria. Lo chiede con un’interrogazione a risposta immediata Giulia Pigoni (Lista Bonaccini).

“Con il Decreto flussi del dicembre scorso -ha ricordato la consigliera- la quota massima dei lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia è 82.705 unità, 44mila delle quali riservate agli ingressi per motivi di lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico alberghiero. In Emilia-Romagna, le quote di assegnazione previste, per i settori agricolo e turistico-alberghiero, sono pari a 557 per le quali il datore di lavoro presenti richiesta di nulla osta e 1.537 le cui istanze di nulla osta siano presentate da organizzazioni professionali o associazioni di categoria. Il click day dello scorso 27 marzo per raccogliere le domande di ingresso di stranieri si è chiuso con un overbooking: per 82mila posti disponibili sono arrivate 240mila domande. Le associazioni di categoria dei settori agricolo e turistico-alberghiero segnalano che il numero delle quote assegnate alla nostra regione per i lavoratori stagionali è notevolmente insufficiente a colmare il fabbisogno di manodopera necessario con il rischio, inoltre, di favorire la pratica del lavoro nero, del caporalato e dello sfruttamento delle persone in clandestinità”.

Ha risposto l’assessore alle Attività produttive Vincenzo Colla: “Risulta evidente come le quote fissate nel decreto flussi siano inadeguate per dare risposte alle esigenze del Paese e della nostra regione. Nel 2022, su un milione di occupati, 200mila risultavano stagionali. Si pone una questione politica: a nulla serve agitare lo spettro immigrazione legata al tema sicurezza. Una mancata risposta alle esigenze produrrà lavoro nero, caporalato, mancanza di sicurezza. La stagione lavorativa 2023 è a rischio e per questo abbiamo già scritto ai ministri competenti per chiedere di aggiornare il decreto flussi adeguandolo alle necessità e confermando la nostra disponibilità al confronto. Il presidente Bonaccini ha inoltre convocato il tavolo del Patto per il lavoro e per il clima per fare il punto della situazione e stabilire i fabbisogni”.

La consigliera si è detta soddisfatta: “Trovo positiva la scelta di muoversi presso i ministeri e con il tavolo del Patto per il lavoro in questa situazione preoccupante”.

(Lucia Paci)

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