Quali sono le ragioni per cui l’amministrazione regionale, in questa nuova emergenza, ha deciso di abdicare al suo ruolo storico di protagonista nell’accoglienza, come invece avvenuto nelle precedenti richieste di emergenze sull’immigrazione?”.
Il quesito è posto dalla capogruppo di Forza Italia Valentina Castaldini, la quale ricorda come l’intero territorio nazionale, fin dai primi mesi del 2023 è interessato “da un straordinario incremento dei flussi di persone migranti in ingresso attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo, determinando un eccezionale accrescimento delle esigenze volte ad assicurare il soccorso e l’assistenza alla popolazione interessata. In Emilia-Romagna parliamo di 2.813 profughi arrivati dall’inizio dell’anno”.
Per fronteggiare questa situazione il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per sei mesi a partire dallo scorso 11 aprile e ha posto in carico al fondo per le emergenze nazionali un primo stanziamento straordinario di 5 milioni di euro per le misure più urgenti mentre, sottolinea la forzista, “la Regione Emilia-Romagna non ha dato parere favorevole in conferenza Stato-Regioni all’accordo per l’attuazione dello stato di emergenza proclamato dall’attuale governo” come fatto invece durante altre crisi come quelle delle “primavere arabe” nel 2011 o con gli arrivi dall’Ucraina dello scorso anno.
Replicando al quesito posto, l’assessore al Welfare Igor Taruffi ha chiarito che “la differenza tra questa crisi migratoria e quelle gestite in precedenza è che in questa occasione nessuno da parte del governo si è fatto vivo per discutere di alcunché. Nel passato, anche a fronte di provvedimenti non condivisi, c’era sempre stato un clima di leale e fattiva collaborazione fra vari organi statali. Dal momento del primo sbarco avvenuto a Ravenna nello scorso dicembre ho chiesto personalmente più volte un confronto al ministro Piantedosi che continua a non esserci. Questa non è leale collaborazione tra organismi dello stesso Stato, soprattutto in considerazione del fatto che l’Emilia-Romagna continua ad accogliere, dal momento che è la seconda regione per numero di arrivi”.
Valentina Castaldini, in fase di replica, ha quindi stigmatizzato la situazione sottolineando “che l’Emilia-Romagna non ha chiesto lo stato di emergenza (e i fondi emergenziali stanziati) perché Bonaccini si è offeso”. Per Castaldini “ci sono temi più importanti sul tavolo rispetto alla vostra difficoltà di dialogo”.
(Luca Boccaletti)
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