La Regione chiarisca se intende cambiare le norme sull’assegnazione degli alloggi popolari.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Daniele Marchetti (Lega).
“Il Pd, gruppo di maggioranza in Assemblea legislativa, ha espresso, tramite le dichiarazioni del consigliere Mumolo, la volontà di smantellare i criteri di assegnazione degli alloggi ERP, fra i quali il requisito della residenza storica, individuati dalla delibera di giunta del maggio 2018”, spiega il leghista per il quale “il mutato contesto socio-economico degli ultimi anni ci impone di rivalutare l’attuale limite di soli tre anni di residenzialità storica e, pertanto, si rende necessario innalzare il criterio a cinque anni, al fine di tutelare maggiormente chi da più tempo contribuisce alla crescita e allo sviluppo della nostra Regione”.
Netta la risposta dell’assessora Barbara Lori per la quale “quello dell’accesso all’edilizia residenziale pubblica è un tema molto importante: la residenza storica è uno dei requisiti per l’accesso ed è stabilita dalle norme approvate nel 2015 dalla Regione”. Lori ha ricordato come la Corte Costituzionale abbia più volte ricordato come sia sbagliato utilizzare gli anni di presenza sul territorio come strumento di restrizione per l’accesso agli alloggi Erp e che la Corte Costituzionale ha indicato nella casa un diritto all’interno dei servizi sociali. Lori ha sottolineato come a oggi non siano previsti interventi della giunta sul tema e sulle norme vigenti.
Parole alla luce delle quali Marchetti si è detto insoddisfatto, in quanto non si riesce a capire se si sia di fronte a una spaccatura nella maggioranza o ci si trovi di fronte a una proposta (del Pd, ndr) per venire incontro alle priorità politiche della nuova segretaria del Pd, Elly Schlein. “Dalla maggioranza arrivano solo proposte ideologiche”, spiega il leghista
(Luca Molinari)
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