Nelle prossime settimane l’amministrazione comunale di Bologna apporrà specifica cartellonistica con informazioni e divieti in vista della prossima messa in opera di “Bologna città 30”, piano per il miglioramento della sicurezza stradale e la riduzione degli incidenti causati dalla mobilità soprattutto attraverso un’attività di regolazione dei limiti massimi di velocità, configurando l’intera rete locale e residenziale come “zona 30”, rispetto alla quale il limite di velocità di 50 km/h costituirà un’eccezione per alcune direttrici stradali e istituendo specifiche “zone residenziali” con limite di velocità a 10 Km/h.
A fronte di una scelta definita come “ampiamente condivisibile negli obiettivi”, Giulia Gibertoni (Gruppo misto) fa notare, in un articolato atto di indirizzo, che tale scelta “inevitabilmente avrà un impatto anche sulla velocità commerciale del trasporto pubblico locale bolognese”.
Facendo presente come “in uno scenario di adeguamento meccanico avremo tempi di percorrenza aumentati di circa una volta e mezzo e un abbassamento della stessa velocità commerciale del trasporto pubblico locale, con un possibile conseguente maggior impatto ambientale, essendo presenti un maggior numero di autobus in circolazione per soddisfare la domanda” Giulia Gibertoni avanza una serie di domande sugli scenari che presumibilmente si presenteranno all’attuazione del Piano.
In primo luogo la capogruppo chiede “con quali risorse supplementari si intenda finanziare il costo del personale aggiuntivo del Trasporto pubblico locale necessario per garantire l’aumento delle frequenze che dovrebbe supplire alle conseguenze della diminuzione della velocità commerciale”. In secondo luogo la consigliera desidera conoscere le risultanze del tavolo di lavoro avviato dal Comune di Bologna per valutare l’impatto del Piano “Bologna città 30” sul trasporto pubblico.
Oltre a esortare poi a “ripensare l’intero impianto organizzativo del trasporto pubblico locale dell’area metropolitana bolognese affinché l’iniziativa di abbassamento dei limiti di velocità, ampiamente condivisibile nelle sue importanti finalità, sia accompagnata da un’attenzione scrupolosa e preventiva, sulle sue conseguenze sul trasporto pubblico sia urbano, che suburbano ed extraurbano, nell’intera area metropolitana”, la consigliera Gibertoni chiede anche se sia stata compiuta un’analisi preventiva sulla gestione economica e sociale della riduzione della velocità commerciale del trasporto pubblico e quali contromisure siano state studiate dal gestore del servizio per fronteggiare le problematiche connesse al piano “Bologna città 30”.
(Luca Boccaletti)
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