Ambiente e territorio

Pigoni (Lista Bonaccini): il governo riattivi Italia Sicura

Per il rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico il 93,9 per cento dei comuni in Italia (7.423 comuni) hanno aree al loro interno a rischio frane, alluvioni e/o erosione costiera e il 18,4 per cento del territorio nazionale è classificato a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulico”

Ripristinare l’operatività della Struttura di missione Italia Sicura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

A chiederlo è, in una risoluzione, Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) che ricorda come “al momento della sua chiusura, la Struttura di missione Italia Sicura stava predisponendo, sotto il profilo della programmazione, la costruzione di due percorsi strutturati e innovativi per la materia della difesa del suolo, in particolare la richiesta alla Banca europea per gli Investimenti di un anticipo di liquidità
pari a un miliardo di euro a copertura del finanziamento di un nuovo stralcio del Piano per le aree metropolitane a rischio di alluvione; tale operazione sarebbe stata possibile in quanto la Struttura aveva reperito 110 milioni di euro (utilizzati per il primo Piano stralcio Aree metropolitane) da utilizzare a titolo di cofinanziamento a supporto della richiesta”.

“l’Emilia-Romagna recentissimamente è stata colpita da un’importante alluvione che ha causato vittime e dispersi, nonché -sottolinea Pigoni- l’interruzione della circolazione ferroviaria, della rete stradale e dell’erogazione del gas, costringendo le autorità ad adottare misure di emergenza per affrontare la grave situazione”.

Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “ad attivarsi in tutte le sedi e le Istituzioni competenti, anche tramite la Conferenza Stato-Regioni, per chiedere al Governo di ripristinare l’operatività della Struttura di missione Italia Sicura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

(Luca Molinari)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 30 marzo 2023 è soggetta alle disposizioni in materia di par condicio

 

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