Sanità e welfare

Amico (ER Coraggiosa): serve un contrasto alle aggressioni al personale sanitario

Il consigliere chiede alla Regione di conoscere i numeri del fenomeno “odioso”, se le strutture abbiano stipulato protocolli con le Forze dell’ordine e se la carenza di personale nei Pronto soccorso possa favorire le violenze

Conoscere i dati delle aggressioni al personale sanitario e le azioni da attuare per contrastare un fenomeno definito “odioso”. È, in sintesi, la richiesta di Federico Amico, capogruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa, alla giunta in una interrogazione dettagliata.

I dati che il consigliere vuole conoscere sono quelli più recenti “relativi all’entità e alla frequenza degli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni, anche con riguardo alle situazioni di rischio o di vulnerabilità nell’ambiente di lavoro, inviati all’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie (ONSEPS)”. Amico, poi, vuole saperese tutte le strutture sanitarie pubbliche dell’Emilia-Romagna abbiano già stipulato specifici protocolli operativi con le forze di polizia per garantire il loro tempestivo intervento e se la Regione non ritenga che la carenza di personale in alcuni reparti ospedalieri, come ad esempio le Strutture di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza, favorisca l’aumento dei casi di aggressione al personale sanitario”. Infine, la richiesta diquali azioni la Regione intenda mettere in campo per contrastare l’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e socio-sanitario”.

In Italia, dai dati Inail emerge che le aggressioni ai sanitari e al personale socio-sanitario sono circa 1.600 l’anno e il 71% ha riguardato donne. Amico riporta il caso di Reggio Emilia dove l’Ausl ha raccolto, negli anni, i dati che sono in crescita: 79 nel 2019, 82 nel 2020, 129 nel 2021. E’ “preoccupante anche l’aumento delle segnalazioni di violenza fisica, più che raddoppiate nell’arco di soli due anni e che nel 2021 sono arrivate a costituire un terzo di tutte le segnalazioni”.

Il consigliere di Coraggiosa conclude ricordando la legge 113 del 2020 che prevede da parte delle strutture sanitarie la stipula di protocolli con le Forze dell’ordine per il loro intervento, a tutela del personale, mentre il Codice penale prevede un’aggravante per chi agisce con violenza contro operatori sanitari e socio-sanitari.

(Gianfranco Salvatori)

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