Sanità e welfare

Un milione in più nel Fondo sociale regionale per contrastare la povertà

La commissione Sanità ha espresso parere positivo alla ripartizione delle risorse del Fondo. Marchetti (Lega) ha sollecitato l’adozione del nuovo Piano socio-sanitario. Per Maletti (Pd) positivo l’aumento della dotazione del Fondo; per Amico (ERCoraggiosa) attenzione a tutelare le minoranze nella popolazione carceraria

Ottavia Soncini

Parere positivo dalla commissione Sanità e politiche sociali (presieduta da Ottavia Soncini) alla ripartizione delle risorse del Fondo sociale regionale per il 2023. A favore si è espressa la maggioranza, astenute le opposizioni. Ammontano a oltre 50 milioni di euro le risorse complessive (tra regionali e statali) che verranno impiegate per sostenere gli obiettivi contenuti nel Piano sociale e sanitario regionale (Pssr). Contrasto della povertà e alle disuguaglianze, sostegno delle persone in condizione di fragilità sociale, promozione dell’equità tra generi e generazioni, sono alcuni dei principali interventi programmati nel Pssr.

L’assessore al Welfare Igor Taruffi ha spiegato: “Registriamo sul Fondo regionale un aumento di un milione di euro da impiegare, in un contesto pur difficile che vede il decremento del Fondo nazionale della sanità. Il lavoro svolto è nel solco di quanto fatto negli anni precedenti. Sono state confermate: la dotazione per il contrasto alla crisi generata dal Covid con una dotazione di 3 milioni di euro; le risorse a contrasto della povertà educativa e del ritiro sociale per 1 milione di euro; la dotazione per la cabina di regia regionale per le politiche rivolte ai detenuti per circa 2 milioni di euro. Per il Piano socio-sanitario è stato avviato un percorso di confronto e siamo nelle condizioni di tirare le somme e portare il Piano all’attenzione dell’Aula nei prossimi mesi. Stiamo operando in proroga ma i principi su cui si basa il Piano sono punti fermi”.

Daniele Marchetti (Lega) ha commentato: “Siamo in linea con il passato per quanto riguarda la dotazione delle risorse ma continuiamo a non comprendere perché non si ritiene finanziare il Fondo anche con risorse europee che potrebbero essere integrate con quelle regionali e nazionali. Mi sembra paradossale che in un contesto come quello attuale, in cui le esigenze della popolazione sono aumentate e cambiate, ci basiamo ancora su atti superati ovvero un Piano socio-sanitario che aveva la sua valenza fino al 2019. Queste risorse devono andare incontro alle esigenze dei territori e serve un’accelerazione sulla definizione del nuovo Piano socio-sanitario per garantire risposte più mirate e coerenti con le nuove necessità”.

Per Francesca Maletti (Partito democratico): “La conferma degli stanziamenti è positiva e non era scontato che in un periodo come questo ci fosse un incremento di un milione di euro per la programmazione 2023. È vero che una parte di fondi arrivano dallo Stato ma anche la Regione fa la sua parte per permettere ai territori di garantire servizi alle famiglie e alle persone in difficoltà. Abbiamo sicuramente bisogno di ridefinire il Piano socio-sanitario sulla base di scenari mutati e di passare da una dinamica prettamente prestazionale a una presa in carico complessiva delle persone in difficoltà”.

Federico Alessandro Amico (ERCoraggiosa) ha aggiunto: “Il Piano socio-sanitario dovrà andare incontro alle criticità che si sono manifestate. La nuova dotazione per il fondo per l’esecuzione penale è un’implementazione sensibile con l’intervento di Cassa ammende confermando la capacità della Regione di intercettare le risorse per implementare i propri programmi. Riguardo al tema dei detenuti, organizzare attività formative per le donne è molto più complesso e su questo va mantenuta particolare attenzione. Le minoranze negli istituti penitenziari vanno tutelate, la generalizzazione di detenuto non aiuta a ‘leggere’ le differenze esistenti nella popolazione carceraria”.

(Lucia Paci)

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