Ambiente e territorio

Fotovoltaico e agricoltura possono convivere

La Commissione Territorio vara il documento che mira ad armonizzare le esigenze di produzione energetica con norme chiare per la tutela dei suoli agricoli. Ora parola all’Assemblea per l’approvazione definitiva.

Norme chiare per aziende del settore energetico, installatori, mondo agricolo e per gli amministratori locali. Questo lo spirito della delibera di giunta posta in discussione alla commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro che si propone, in assenza delle circolari attuative nazionali, di fornire linee guida per l’utilizzo degli impianti fotovoltaici non solo su suoli agricoli, ma anche nelle aree già antropizzate.

Il clima di lavoro di assoluta condivisione che ha caratterizzato tutto il percorso di analisi fatto dalla commissione sulla delibera di giunta si è confermato anche oggi con tutti gli emendamenti presentati che sono stati firmati sia dal relatore di maggioranza Luca Sabattini (Pd) che da quello di minoranza Emiliano Occhi (Lega).

Proprio Sabattini, nel presentare globalmente gli emendamenti che vanno a modificare il testo originario pervenuto dalla giunta, ha sottolineato la collaborazione instauratasi e ha riassunto le proposte emendative in 4 filoni. “Innanzitutto -specifica il relatore di maggioranza- abbiamo cercato di costruire per una più puntuale differenziazione tra impianti a terra e impianti agrivoltaici per la massima tutela delle colture incentivando impianti di questo tipo. In secondo luogo abbiamo ampliato gli scenari di utilizzo degli impianti solari in aree già antropizzate, specificando anche alcuni passaggi già contenuti nella delibera iniziale. Di particolare importanza, poi, la costituzione dell’anagrafe degli impianti fotovoltaici quale elemento di monitoraggio puntuale per l’uso delle superfici e la potenza installata”.

Anche il relatore di minoranza Emiliano Occhi ha sottolineato l’importanza del clima di collaborazione instaurato “magari non ripetibile su tutti gli argomenti in discussione in Assemblea ma necessario vista l’importanza e la delicatezza dei temi trattati”. Per Occhi la condivisione degli emendamenti “serve a fornire un perimetro agli obiettivi sfidanti che la maggioranza si è data in tema di transizione energetica e contestualmente a fornire uno strumento agli amministratori locali su cui si andranno presumibilmente a sfogare le sensibilità di quei cittadini che si opporranno a questi impianti”. Per il leghista, infine, “forse andava fatto qualcosa di più sull’agrivoltaico che è pratica molto nuova e in futuro molto probabilmente ci sarà bisogno di un aggiornamento per una tecnologia che se ben utilizzata può diventare importante fonte di reddito accessorio per un mondo agricolo sempre più in difficoltà. Importante il lavoro fatto anche sulle aree già antropizzate con la possibilità di abbattere quelle cattedrali nel deserto costruite circa vent’anni fa e ora abbandonate perchè non più rispondenti alle mutate esigenze produttive”.

Silvia Piccinini (M5S) ha lodato “lo sforzo nel cercare un punto di caduta tra esigenze di produzione energetica e tutela del suolo, agricolo e non. Di particolare rilievo il tentativo di normare l’ambito agrivoltaico che può essere il punto di svolta per energia e produzione agricola del futuro e la possibilità di installazione per impianti solari lungo i canali artificiali di irrigazione”.

A fronte della condivisione bypartisan del pacchetto di emendamenti presentati, la delibera di giunta è stata approvata e passa alla discussione finale dell’Aula con voto favorevole di Pd, Emilia-Romagna Coraggiosa, M5S e Lista Bonaccini a fronte dell’astensione di Lega, Rete Civica e Forza Italia.

(Luca Boccaletti)

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