Parità, diritti e partecipazione

Difensore civico regionale: 762 segnalazioni nel 2022

Dopo il periodo della pandemia, l’attività è tornata a pieno regime. Carlotta Marù: è stato l’anno più produttivo e finalmente, dopo il Covid, siamo potuti tornare tra i cittadini: il nostro lavoro vive del rapporto diretto con le persone

Nel 2022 il Difensore civico della Regione Emilia-Romagna, l’istituto di garanzia che si occupa di garantire i diritti dei cittadini, ha ricevuto 762 segnalazioni da parte di cittadini.

Dopo l’inevitabile periodo di rallentamento dovuto agli anni della pandemia, il 2022 è stato l’anno di ritorno a pieno regime: anzi, con le 762 segnalazioni ricevute il Difensore civico ha registrato il suo anno di maggior attività. Basti pensare che nel 2021 le segnalazioni erano state 690.

I dati sono stati illustrati da Carlotta Marù, Difensore civico regionale, nel corso della commissione Parità e diritti presieduta da Federico Alessandro Amico.

Delle 762 segnalazioni pervenute, 242 lo sono state “per conoscenza”,  98 sono state rigettate in fase istruttoria, mentre 442 sono state oggetto di attività del Difensore civico. Di queste, 375 sono state concluse e portate a compimento negli scorsi 12 mesi.

Di particolare interesse la ripartizione per temi delle istanze. Spiccano i ricorsi per le diverse tipologie di accesso agli atti: materia che si conferma essere la più trattata anche nel 2022 con un aumento rispetto allo scorso anno di ben 16 istanze (+20% circa). Sempre numerose le istanze in materia di sanità, che passano da 58 a 55, e le istanze concernenti il “silenzio della PA”. In particolare, queste ultime sono passate da 36 a 48, con un incremento di circa il 25%. Anche quest’anno, riguardano mancate risposte a richieste dei cittadini o il mancato avvio di procedimenti.

In crescita, dopo un calo registrato nel 2021, risultano le istanze concernenti i tributi e le sanzioni, che passano da 23 a 35. Confermano l’aumento già registrato negli anni precedenti le istanze inerenti mobilità e trasporti, che passano da 27 a 28, e le istanze relative a problemi legati a lavoro, concorsi e scuola, passate da 15 a 19. In aumento anche le istanze concernenti la materia ambiente, che passano da 11 a 14, e servizi di rete, da 16 a 18. Si registra, invece, una diminuzione per le istanze relative a welfare, che passano da 21 a 15, edilizia e urbanistica, che passano da 18 a 13, e attività produttive, da 7 a 5. Le istanze concernenti la disabilità restano invariate a 6. Le domande riguardanti previdenza e pensioni registrano un importante incremento, passando da 11 a 20 (+45%). Grazie all’accordo con INPS, l’Ufficio riesce comunque nella maggiore parte dei casi a trovare risposta in tempi certi e rapidi.

La distribuzione territoriale dei segnalanti e delle pubbliche amministrazioni controparti continua a registrare un importante aumento nella provincia di Bologna, ma, proporzionalmente all’aumento delle istanze, anche nelle altre province. Unica eccezione è la provincia di Forlì-Cesena, per la quale le istanze sono in diminuzione (passando da 28 a 21) e la provincia di Ravenna, in cui sono passate da 31 a 30. Le istanze ricevute dai del territorio bolognese sono passate da 141 a 159, quelle nella provincia di Ferrara da 23 a 34, per la provincia di Modena si passa da 21 a 26, Piacenza da 12 a 18, la provincia di Parma registra un incremento da 25 a 37, Reggio Emilia è in aumento passando da 21 a 27 mentre Rimini rimane assestata sulle 18 istanze. Le istanze dei cittadini che si sono rivolti al Difensore civico dell’Emilia- Romagna ma che sono residenti fuori dal territorio regionale, sono passate da 23 a 44.

“Abbiamo illustrato i dati relativi all’anno più produttivo della Difesa civica: finalmente, dopo la vicenda Covid, siamo potuti tornare fra i cittadini. Il nostro lavoro vive del rapporto diretto con le persone”, spiega Carlotta Marù, che ricorda anche l’importanza degli accordi operativi istituti con Anci e Università e dei convegni e seminari svolti dal Difensore civico.

(Luca Molinari)

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