Infrastrutture e trasporti

Mastacchi (Rete Civica): mettere in sicurezza la Fondovalle Savena

Il capogruppo chiede quali interventi sono previsti per ripristinare il tratto invaso da una frana nello scorso marzo “non pensando che tale problema potesse innestarsi su una situazione così drammatica come quella che stiamo vivendo”

“Quali azioni sono previste per mettere in sicurezza la strada provinciale Fondovalle Savena che nello scorso mese di marzo è stata interessata da una frana nel territorio di Loiano?”

A porre il quesito con un’interrogazione trattata negli odierni lavori della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro è il capogruppo di Rete Civica Marco Mastacchi che, nel suo atto ispettivo, ipotizza una spesa di ripristino intorno ai 400 mila euro (“una cifra contenibile -continua Mastacchi- con un’adeguata manutenzione ordinaria del territorio”) e sottolinea come la situazione trasportistica di tutta la valle del Savena e del Setta sia particolarmente precaria e difficile. Per il consigliere poi, è fondamentale “agire in tempi rapidi, vista l’importanza che tale infrastruttura riveste per i cittadini e per le imprese del luogo, al fine di agevolare e rendere più fluido il traffico di scambio tra le due valli del Savena e del Reno e puntare ad accrescere la sicurezza stradale sul nostro Appennino per scongiurare il rischio di isolamento dei suoi abitanti e delle sue imprese”.

Sulla Fondovalle Savena, di competenza della Città Metropolitana di Bologna, insistono secondo il consigliere “diverse criticità che rendono la viabilità un percorso a ostacoli. Per queste zone l’accessibilità è sinonimo di vivibilità, oltre che condizione indispensabile per uno sviluppo territoriale e per garantire collegamenti più sicuri ed efficienti in Appennino. Inoltre, per i pendolari che dai comuni di Monghidoro, Loiano e Monzuno si recano a lavorare nelle zone est della Città Metropolitana (Pianoro, San Rufillo, San Lazzaro) questa situazione incide pesantemente sulla loro mobilità, in quanto si tratta di zone difficili da raggiungere e lontane dai grandi centri abitati”.

L’assessore a Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo, Commercio Andrea Corsini, rispondendo ai quesiti posti, ha chiarito che “le informazioni pervenute da parte della Città Metropolitana confermano una prima attivazione nell’immediatezza dell’evento franoso per cercare di aprire almeno la carreggiata per una circolazione a senso unico alternato. Su tale evento il dipartimento di Protezione Civile regionale non è intervenuto in alcun modo non essndoci un pericolo per esseri umani e in assenza di rischio idraulico. Una volta che ci si è resi conto che la frana era molto più estesa, si è proceduto a conferire un incarico di studio geologico per capire come intervenire e sono in corso d’opera le azioni di movimento terra e costruzione di reti e muri di contenimento. Alla luce dell’eccezionale evento atmosferico registrato negli scorsi giorni, si dovrà compiere un’attenta valutazione su eventuali ulteriori danni arrecati”.

Mastacchi si è detto soddisfatto delle risposte ottenute “anche se la recente ondata di pioggia registrata ha messo ulteriormente in discussione la riapertura del tratto nei tempi preventivati. Vista la strategicità dell’arteria di comunicazione, quindi, auspico la massima attenzione per una riapertura celere della strada”.

(Luca Boccaletti)

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