Corretta e opportuna la nomina da parte dell’Ausl Romagna di Nicola Magrini, ex direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco?
A chiederlo, in un atto ispettivo trattato nella Commissione Politiche per la salute presieduta da Ottavia Soncini sono i consiglieri romagnoli del Carroccio Daniele Marchetti (primo firmatario), Massimiliano Pompignoli, Matteo Montevecchi e Andrea Liverani.
I consiglieri della Lega, a fronte della delibera di incarico quinquennale da 146mila euro conferita lo scorso 1 febbraio a Magrini, sottolineano “gli ingenti disavanzi registrati nel corso di questi ultimi anni, frutto a nostro avviso di una mala gestione delle risorse economiche a livello regionale, come d’altronde affermò pubblicamente l’ex direttore generale dell’assessorato regionale alla Sanità e che si sono tradotti in forti riduzioni in termini di servizi, come ad esempio il taglio effettuato sulle automediche”.
A seguito della situazione registrata, la Lega chiedono se l’incarico conferito all’ex direttore generale dell’AIFA “non possa rientrare tra le attività e le competenze già delle strutture regionali o essere oggetto di futuri efficientamenti da promuovere a livello regionale” e, più in generale “se non ritenga che, in un momento di forte riduzione dei servizi e di difficoltà delle Aziende Sanitarie, risulti inopportuno una nomina così onerosa”.
L’assessore alle politiche per la Salute Raffaele Donini ha risposto ai quesiti posti chiarendo che “questa figura promuove la gestione dei processi su basi cliniche, per assicurare il miglioramento dei servizi e per ottenere una conseguente razionalizzazione dei costi”. Donini, ha poi chiarito come “non vi è stata alcuna discrezionalità nell’attribuzione dell’incarico dal momento che fin dal 2015 quel ruolo è stato ricoperto da una figura apicale. La nomina, infine, è stata fatta da una Ausl che è di per sé un esempio di razionalizzazione e i risultati di tale lavoro potranno essere applicati anche su tutto il territorio regionale”.
Marchetti in fase di replica ha rimarcato “la curiosa coincidenza che, nel momento in cui c’è stato un cambio nel governo nazionale che ha determinato l’avvicendamento al vertice di Aifa, proprio la figura che aveva collaborato in maniera molto stretta con l’ex ministro Speranza abbia trovato una nuova collocazione in questa regione”.
Per Marchetti, poi, “i processi non devono essere replicati pedissequamente e per ottenere un efficientamento dei costi non è detto che tutte le Ausl regionali debbano avere incarichi apicali, mentre potrebbe essere prevista una singola figura di respiro regionale valida per tutte le Ausl”.
(Luca Boccaletti)