Sanità e welfare

Castaldini (Fi): approvare in tempo i bilanci preventivi per programmare la spesa in sanità

L’assessore Donini: esiste la proposta di una legge di iniziativa popolare per ancorare il fondo nazionale al 7,5% del Pil, cioè 4 miliardi in più all’anno da qui a 2027

Redigere i bilanci preventivi per programmare la spesa delle Aziende sanitarie nei tempi previsti dalla legge. A porre la sollecitazione nell’odierna seduta della commissione politiche per la Salute presieduta da Ottavia Soncini è la capogruppo di Forza Italia Valentina Castaldini.

“La Regione – ha sottolineato la forzista – non ha ancora fornito indicazioni per la formazione del bilancio preventivo 2023. Come può il sistema sanitario regionale programmare la propria attività senza che sia stato approvato il bilancio preventivo del 2023 entro il 31 dicembre 2022?”.

Sottolineando la censura espressa dalla magistratura contabile, Castaldini specifica che “la Corte dei Conti rammenta che il ritardo nell’adozione e approvazione dei bilanci delle aziende sanitarie ha importanti conseguenze sulla programmazione del servizio sanitario, sia a livello regionale sia aziendale, oltre che sui relativi controlli”. Lo scorso anno, “il bilancio preventivo è stato inviato il 4 marzo, approvato il 15 e il 21 è stata votata la delibera: cioè con tre mesi di ritardo quando il bilancio serve anche per programmare il personale”. E ancora: “Nella commissione del 22 maggio lei disse che i direttori generali delle Ausl non saranno giudicati per il mancato pareggio di bilancio: chi l’ha detto? La delibera di giunta dell’ottobre 2022 dice il contrario”.

L’assessore alle politiche per la Salute, Raffaele Donini, ha confermato che “la normalità dovrebbe essere quella che ha detto lei, ma io dal 2020 non l’ho mai conosciuta. Oggi la stampa riporta la difficoltà dei sistemi sanitari per la sostenibilità finanziaria e del personale, dal momento che è sotto gli occhi di tutti la mancanza di medici e infermieri. La nostra impressione è che i temi sanitari non siano più al centro dei vari governi, qiuindi dalla pandemia non abbiamo imparato moto. Nello specifico, informo che solo a fine maggio abbiamo ricevuto dal ministero della Sanità una prima ipotesi di quota di riparto. Tale proposta, poi, deve passare in Conferenza stato-regioni per il voto finale solo dopo che tutte le regioni si dichiarino d’accordo sulla ripartizione. Un compito quanto mai difficile quando mancano le risorse”.

Donini ha poi rimarcato il fatto che “al fondo sanitario nazionale mancano 4-5 mld all’anno e per ovviare questo problema avanzeremo la proposta di una legge di iniziativa popolare per ancorare il fondo nazionale al 7,5% del Pil, cioè 4 miliardi in più all’anno da qui a 2027. Se arriveranno i fondi necessari, è ovvio che noi investiremo massicciamente per ovviare ai problemi di personale riscontrati”.

Castaldini, in fase di replica rimarca come “il percorso sia oltremodo chiaro ma torno a sottolineare come i bilanci abbiano scadenze ben precise perchè sono i documenti fondamentali per fare programmazione sanitaria. Apprendo poi ora quanto fosse avanzata la legge popolare sulla sanità e avrei preferito che l’Emilia-Romagna, per rispetto a chi vi ha eletto, volesse procedere con una legge regionale ad hoc. Anche per ciò che riguarda la valutazione dei direttori generali, poi, sono insoddisfatta delle risposte ottenute perchè ormai sembra che chi chiude i bilanci in pareggio si macchi di una grave colpa”.

(Luca Boccaletti)

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