“I ritardi nella refertazione di esami del sangue sono legati alla contestuale campagna di screening dell’epatite C?”.
Lo chiede Valentina Castaldini (Forza Italia), con un’interrogazione rivolta alla giunta discussa in commissione Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Ottavia Soncini), che suggerisce, in caso di esami contestuali all’esecuzione dello screening dell’epatite C, di fornire due referti in tempi separati.
“Con gli esami del sangue – spiega la consigliera – si può prevedere (attraverso la campagna ‘C devi pensare’) anche lo screening per l’epatite C, senza quindi dover effettuare un prelievo dedicato. Mi sono, però, stati segnalati, a Bologna, casi di ritardi nella refertazione di questi esami congiunti, anche di due settimane”.
L’assessore regionale Raffaele Donini riferisce in commissione, citando la situazione di Bologna, che “i tempi refertazione sono di circa 24 ore nel caso di negatività, mentre nel caso di positività si necessita di ulteriori verifiche e i tempi possono arrivare alle 48 ore, in certi casi si deve poi effettuare un nuovo test con tempi ovviamente più lunghi”. “Valuteremo comunque modifiche organizzative per migliorare il processo”, conclude.
(Cristian Casali)