Sanità e welfare

Castaldini (Fi): la Regione garantisca eguali diritti anche a chi è senza medico di base

La capogruppo chiede alla giunta di affrontare la problematica sempre più frequente di chi non ha il medico di base

“Erogare i medesimi servizi anche a chi, spesso per mancanza di medici, si trova sprovvisto di un medico di medicina generale”.

A porre il problema in un’interrogazione affrontata negli odierni lavori dalla commissione politiche per la Salute presieduta da Ottavia Soncini è Valentina Castaldini (Forza Italia), la quale ricorda che “chi è sprovvisto di un medico di medicina generale, pur essendo residente in Emilia-Romagna e quindi assistito dal SSR, non può avere accesso ad alcuni servizi erogati dalla Regione, come la refertazione di esami ematici e iter diagnostici all’interno del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico. Questo comporta, ad esempio, che per il ritiro di un referto, che potrebbe essere consegnato digitalmente appena pronto, si costringe l’assistito, spesso in condizioni di salute non perfette, a spostamenti anche rilevanti”. Situazione analoga anche per la “prescrizione di un farmaco, anche salvavita, da parte di un qualsiasi medico del SSR, che non è consultabile all’interno del FSE e non è disponibile presso la rete di farmacie convenzionate, obbligando di fatto il paziente al ritiro della ricetta cartacea”.

Alla luce delle problematiche descritte, la capogruppo chiede quindi un intervento della giunta regionale per “garantire parità di diritti a tutti i cittadini”.

L’assessore alle politiche per la Salute Raffaele Donini, rispondendo alle sollecitazioni poste, ha chiarito che “la problematica è nota da tempo ed è oggetto di un confronto con le associazioni di categoria anche a livello nazionale. Attualmente in tutti i territori dell’Emilia-Romagna è assicurato il livello assistenziale di un medico ogni mille pazienti. Attraverso gli incarichi a livello determinato fino a 12 mesi si consente poi ai pazienti che perdono il proprio medico di fiducia di essere seguiti in attesa di una nuova nomina. In questi casi non c’è quindi la possibilità di effettuare una scelta da parte del paziente, ma solo per periodi di tempo limitati”. Confermato infine il meccanismo che aggancia il fascicolo sanitario elettronico, al medico di libera scelta e conseguentemente al sistema sanitario regionale in cui opera tale professionista

Replicando alle risposte ottenute, Castaldini ha poi annunciato la presentazione di “specifiche proposte concrete per migliorare e facilitare l’utilizzo del fascicolo sanitario, strumento oltremodo importante che deve essere promosso e facilitato in ogni modo possibile”.

(Luca Boccaletti)

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