La Regione si attivi “con urgenza” con il governo affinché, “preveda risorse urgenti e necessarie per la realizzazione dei lavori di ripristino, che la Provincia di Modena e i Comuni modenesi stanno già effettuando, e definisca il progetto idrico integrato di Pavullo nel Frignano al fine di consentire lo svolgimento della vita e dell’attività quotidiana ai cittadini e alle imprese del territorio montano modenese”.
Lo ha chiesto, al Question time, la consigliera Giulia Pigoni (Lista Bonaccini). La risposta è arrivata dall’assessore all’Ambiente, Irene Priolo.
Il recente maltempo ha provocato danni per circa 8 milioni di euro sull’Appennino modenese, con 72 fronti franosi aperti e tanti problemi alla viabilità con numerose strade coinvolte. A questi bisogna “sommare il danno che i comuni modenesi hanno subito, alle infrastrutture e al patrimonio edilizio, oltre a quello dei privati”. Grave, secondo la consigliera, la situazione a Pavullo nel Frignano, dove “l’esondazione del Cogorno, ha provocato la più grande emergenza vissuta negli ultimi anni dalla città, evidenziando che il progetto idrico integrato di Pavullo nel Frignano, mediante vasche di laminazione per una capienza sufficiente a evitare altri allagamenti su via Marchiani, vasche di prima pioggia necessarie per evitare sversamenti di materiale inquinato nel Cogorno e l’eventuale sollevazione degli scarichi di Gaiato, è imprescindibile se si vogliono evitare altre esondazioni del tratto tombato del rio Cogorno e altri futuri allagamenti”. Da un anno, continua Pigoni, l’amministrazione “ha richiesto formalmente la progettazione e la realizzazione di un sistema di laminazione a monte di Pavullo” e ci sono state riunioni con Hera e Atersir.
Priolo ha detto che i problemi elencati da Pigoni fanno parte di “uno scenario più ampio che vede 936 frane attive. La Regione ha già avviato una ricognizione dei danni per stabilire le cifre necessarie per gli interventi. Per quanto riguarda il progetto idrico, sono previsti due interventi. Uno è relativo all’eliminazione delle acque parassite e al risanamento del rio Cogorno e un altro per la costruzione di una vasca di laminazione, aumentando così la sicurezza idraulica. Stiamo predisponendo una convenzione tra Comune, Hera e Atersir per definire i reciproci rapporti, predisporre uno studio per evitare allagamenti, ipotizzare una serie di vasche a Pavullo e conferire al depuratore le acque reflue di alcune località. Vediamo quali finanziamenti utilizzare”.
Pigoni si è detta soddisfatta: “Positiva la convenzione tra Comuni, Hera e Atersir, ma occorre approfondire la situazione perché la prevenzione diventi la norma”.
(Gianfranco Salvatori)