Ambiente e territorio

Zamboni (Europa Verde): è ancora attuale la bretella Campogalliano-Sassuolo?

La capogruppo interroga l’esecutivo regionale dopo che l’inizio dei lavori di realizzazione della bretella autostradale è stato bloccato dalla società Autocs Spa

“Quali sono le ragioni alla base della richiesta di Autocs Spa di bloccare l’inizio dei lavori di realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e se, alla luce di tale decisione, la giunta non ritenga opportuno abbandonare il progetto e operare a favore del potenziamento del trasporto ferroviario merci e passeggeri a servizio del distretto della ceramica di Modena e Reggio”.

Con queste articolate domande la capogruppo di Europa Verde Silvia Zamboni interroga la giunta regionale sull’attualità dell’infrastruttura autostradale Campogalliano-Sassuolo e nonostante l’inserimento del progetto nel Piano integrato dei trasporti (PRIT 2025), sollecita l’abbandono della bretella autostradale per un potenziamento del trasporto ferroviario merci e passeggeri a servizio di tutto il comprensorio ceramico modenese e reggiano.

Rimarcando come “il progetto del raccordo autostradale Campogalliano-Sassuolo risalga a 30 anni fa per collegare il distretto ceramico attorno a Sassuolo con l’A22 del Brennero nella sua intersezione con la A1 a Campogalliano”, Zamboni ricorda come ”il tracciato della bretella sia parallelo ad una superstrada già esistente, la Modena – Fiorano – Sassuolo, e di come la realizzazione dei primi lavori è stata sospesa in seguito alla richiesta della stessa Autocs Spa, società concessionaria dell’opera, che si accompagnano alle numerose proteste dei comitati di cittadini e associazioni ambientaliste.

Nel ricordare le richieste per un migliore e più sostenibile utilizzo dei fondi provenienti dai vari comitati territoriali, Zamboni unisce il proprio auspicio per un deciso potenziamento della mobilità sostenibile incentrato “sulla realizzazione di binari di collegamento tra le due linee che collegano Sassuolo a Modena e a Reggio Emilia, la creazione della linea ferroviaria tra lo scalo merci di Modena Marzaglia e la piattaforma logistica di Dinazzano e con il prolungamento della ferrovia pedemontana nella valle del Secchia a servizio delle località montane per consentire la mobilità di studenti e pendolari senza spopolare le aree di montagna”.

Rispondendo ai quesiti posti, il sottosegretario alla Presidenza della giunta Davide Baruffi ha chiarito che “la giunta non è a conoscenza di alcuna richiesta di sospensiva da parte di Autocs Spa. Al momento è in corso una procedura di riequilibrio finanziario dell’opera avviata dalla società concessionaria e viene smentito da Autobrennero, socio unico di Autocs Spa che è il concessionario dell’infrastruttura, che la partenza dei lavori sia legata al rinnovo della concessione per l’Autobrennero”. Baruffi ha poi confermato l’attenzione della Regione sia per la Campogalliano-Sassuolo che per il potenziamento della rete ferroviaria. “Per la giunta -conclude il sottosegretario- l’infrastruttura autostradale è cruciale per decongestionare la viabilità ordinaria dal traffico pesante legato alla produzione ceramica e connettere la zona con le piattaforme logistiche del territorio. Ricordiamo infine come la Campogalliano-Sassuolo abbia già positivamente ottenuto la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e siano allo studio modifiche del tracciato per non interessare il terminal ferroviario di Marzaglia. Il potenziamento ferroviario, infine, sarà strategico e verterà a far scorrere le merci in sede propria a vantaggio dei convogli passeggeri sulla linea Reggio Emilia-Sassuolo”.

Zamboni in fase di replica ha rimarcato “come le risposte non chiariscano il motivo dello stop ai cantieri. Su questo progetto resta totale la divergenza tra Europa Verde e la giunta; su questa partita pensiamo che si debba garantire la prevalenza al trasporto su ferro e comunque giudichiamo positivamente le modifiche al tracciato per evitare interferenze con il terminal ferroviario di Marzaglia”.

(Luca Boccaletti)

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