L’Emilia-Romagna sarà protagonista della ricerca e della produzione dell’idrogeno come forma di energia pulita e per questo aderirà all'”Associazione Hydrogen Europe”.
Disco verde dell’Assemblea legislativa al progetto di legge che mira a far sì che la Regione entri a far parte dell’associazione europea che, raggruppando oltre 300 imprese, più di 30 regioni, le più avanzate d’Europa, 37 associazioni nazionali e più di 73 organismi di ricerca europei, è l’organizzazione leader a livello europeo per la promozione dell’idrogeno per avere una società a emissioni zero.
“E’ un obiettivo importante e per questo è bene proseguire su questa strada”, spiega la relatrice di maggioranza Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) per la quale “la transizione energetica non è più rinviabile e va affrontata con intelligenza. Vogliamo costruire un nuovo tassello dell’impegno della nostra Regione su questo tema: per l’Emilia-Romagna è un tassello molto importante per la ricerca e per migliorare la qualità dell’ambiente”.
Il relatore di minoranza Emiliano Occhi (Lega) ha ricordato l’importanza di utilizzare tutte le tecnologie disponibili per questi temi. “Dobbiamo differenziare le fonti energetiche per sostenere lo sviluppo”, spiega Occhi, per il quale “occorre affrontare anche il tema del trasporto navale pesante, per il quale l’idrogeno va bene, mentre per il trasporto locale leggero è meglio puntare su altre forme di energia pulita come, ad esempio, quella elettrica”.
A sostegno dell’adesione dell’Emilia-Romagna alla rete dell’idrogeno anche Silvia Zamboni (Europa Verde): “Sono a favore, ma allo stesso tempo occorre investire anche sulle rinnovabili fisse. Per i Verdi le fonti rinnovabili sono la priorità, così come serve una rimodulazione del consumo energetico che porti a un calo: siamo a favore dell’idrogeno, ma solo quello verde. Su questo dobbiamo essere chiari. Siamo contrari all’estrazione di idrogeno da fonti fossili perché si tratta di un procedimento che va nella direzione opposta rispetto a quella che serve ed è anche molto costosa. Bisogna puntare su tecnologie pulite già mature come l’elettrico, che va bene per il trasporto pubblico locale. In sintesi: sì all’idrogeno solo se è quello verde da fonti rinnovabili, altrimenti perdiamo tempo”.
Dal canto suo Manuela Rontini (Pd) ha sottolineato come “sia importante fare rete per puntare sulle rinnovabili. Vogliamo sostenere la transizione ecologica, che non è più rinnovabile: vogliamo che sia certa e che al più presto diventi realtà. L’associazione a cui la Regione aderisce è quella leader del settore ed è un consesso in cui si discute di innovazione”.
“E’ importante andare a sviluppare tecnologie e fare ricerca nonché mettere in circolazione nuove produzioni”, spiega Luca Cuoghi (Fdi) che invita a valutare anche gli aspetti economici nella realizzazione degli impianti fotovoltaici, tanto che si tratti di enti pubblici quanto di famiglie, mentre Luca Sabattini (Pd) ha ricordato come “la transizione energetica non può riguardare un solo settore, bisogna investire sulla ricerca sulle fonti rinnovabili ed ecologiche. Il piano energetico regionale dice queste cose perché sappiamo che non
c’è un solo interruttore, una sola tecnologia che possa risolvere i problemi”.
Nel suo intervento l’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla ha ribadito l’importanza per l’Emilia-Romagna di aderire all'”Associazione Hydrogen Europe” e ha evidenziato la necessità di investire sulla ricerca e sulle fonti di energia pulite.
L’Assemblea ha approvato anche due ordini del giorni della maggioranza (a prima firma rispettivamente del capogruppo di ER Coraggiosa Federico Alessandro Amico e della relatrice di maggioranza Giulia Pigoni). In sintesi gli odg della maggioranza chiedono di proseguire sulla via della ricerca in primo luogo sull’idrogeno verde e di diffonderne l’uso nelle aziende industriali emiliano-romagnole. Respinto, invece, un
odg della Lega per intervenire sulla modalità di gestione delle risorse regionali in materia di tecnologie
energetiche.
(Luca Molinari)