Ambiente e territorio

Piccinini (M5s): quali danni in montagna dopo le piogge dello scorso maggio?

La capogruppo chiede la stima aggiornata dei danni causati dalle perturbazioni estreme dello scorso maggio

“Qual è ad oggi la stima dei danni che gli eventi alluvionali del maggio scorso hanno causato nei territori montani della nostra regione? Il governo ha stanziato risorse specifiche per le aree montane colpite?”.

A porre il quesito è Silvia Piccinini (M5S) la quale ricorda le due perturbazioni estreme che si sono abbattute sulla nostra regione nei primi giorni dello scorso maggio che, oltre a causare l’esondazione di numerosi corsi d’acqua soprattutto, nel bolognese e in Romagna, hanno “inferto danni gravissimi alle aree collinari e montane della nostra regione” confermando una volta di più come il territorio regionale sia quello “con il più alto tasso di pericolosità per le frane”.

Anche se la viabilità a carattere nazionale sembra essere tornata alla normalità, la capogruppo sottolinea come “resta critica la situazione sulle strade provinciali e comunali: la prima stima, comunicata nella riunione della cabina di regia del 9 giugno scorso, è di almeno 750 milioni di euro di danni, con 28 frazioni ancora isolate e 978 frane censite e oggetto di sopralluogo”. A fronte della prima stima dei danni comunicata al governo e che si aggira su poco meno di nove miliardi di euro, Piccinini chiede anche “se il governo abbia stanziato risorse specifiche per le aree montane colpite”.

In risposta ai quesiti posti l’assessore al Welfare, Politiche giovanili, Montagna e Aree interne Igor Taruffi ha chiarito che “ad oggi sono 1552 i cantieri urgenti riferiti alla viabilità comunale per un totale di 175 milioni, di cui 36 milioni in corso di svolgimento e 141 da attivare. Per quanto riguarda la viabilità provinciale, invece, i cantieri urgenti e prioritari sono 138 per un totale di 132 milioni di cui 15 in corso di svolgimento e 118 da attivare. In totale, per il capitolo frane e viabilità, si tratta di 2743 cantieri urgenti per un ammontare complessivo di un miliardo di cui 500 milioni per opere di somma urgenza e al momento da parte del governo non giungono informazioni specifiche in merito. Dei due miliardi stanziati, infatti, non vi sono fondi per le infrastrutture”.

Piccinini, prendendo atto delle risposte fornite ha sottolineato “il quadro preoccupante che emerge con oltre un miliardo di danni registrati per lavori urgenti e prioritari a fronte di uno stanziamento di soli 200 milioni. Di fatto, lo Stato sta abbandonando i territori alluvionati e dipinge le popolazioni colpite alla stessa stregua di accattoni mentre applica in maniera stravagante e inusuale le norme e procedure per l’emergenza”.

(Luca Boccaletti)

Ambiente e territorio