Infrastrutture e trasporti

Marchetti (Lega): alloggi pubblici a chi risiede in regione da almeno 5 anni

Illustrata in commissione Territorio la proposta della Lega: “Rendere obbligatorio il monitoraggio delle occupazioni abusive, che dalle verifiche dei dati risultano molto basse”. Luca Sabattini (Pd): “Le politiche abitative vanno affrontate non dal punto di vista della polemica politica. Il governo di centrodestra si è disimpegnato riguardo alle politiche sugli alloggi pubblici”

Un progetto di legge di tre articoli “per promuovere in maniera permanente accordi propedeutici a coordinare le attività di controllo in materia di accertamento dei requisiti di permanenza in alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) e monitorare le situazioni di occupazioni abusive e morosità”. Inoltre, va introdotto il criterio di residenzialità storica di almeno 5 anni (oggi sono tre gli anni necessari per chiedere un alloggio Erp).

Il testo è stato illustrato da Daniele Marchetti (Lega) in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro. Il pdl è stato firmato anche da Matteo Rancan, Michele Facci, Emiliano Occhi, Fabio Rainieri, Simone Pelloni, Gabriele Delmonte e Massimiliano Pompignoli.

Due gli obiettivi della proposta, ha esordito Marchetti: “Mantenere al centro il criterio di residenzialità storica – che va portato a 5 anni – per assegnare gli alloggi Erp e stanare le reali intenzioni della maggioranza. Per quest’ultimo punto, siamo partiti dalle voci insistenti di voler rivedere, o cancellare, il criterio di residenzialità storica (oggi almeno 3 anni di residenza in Emilia-Romagna) che noi vogliamo difendere. Il Partito democratico ha presentato una risoluzione che avvia il monitoraggio dei regolamenti comunali per l’assegnazione degli alloggi Erp in base alla residenzialità ed eventuali modifiche legislative per non penalizzare giovani e immigrati”.

Il “pilone portante” del progetto di legge è l’introduzione, “nella legge 24 del 2001, del criterio di residenzialità storica da almeno 5 anni. Questo garantirebbe una presa di posizione maggiore dell’Assemblea. Il patrimonio Erp si è realizzato grazie al lavoro degli emiliano-romagnoli, un concetto da difendere. Non possiamo né vogliamo abbandonare chi, nel momento del bisogno, da anni vive in regione”.

Servirebbero, poi, ha continuato Marchetti, “altri interventi legislativi: accordi per il monitoraggio della permanenza dei requisiti da parte degli assegnatari e il controllo sul possesso di immobili nei Paesi di origine da parte degli assegnatari di alloggio pubblico. Da verifiche effettuate, questi controlli risultano numericamente esigui. L’accordo è rinnovato automaticamente, ma noi vogliamo obbligare la giunta a mantenerlo”.

Infine, il consigliere del Carroccio è intervenuto sull’osservatorio regionale sulla gestione degli alloggi pubblici: “Purtroppo fra i dati raccolti, abbiamo scoperto che non c’è l’obbligo di monitorare le occupazioni abusive. È paradossale che le istituzioni non conoscano la situazione reale”.

Il consigliere Luca Sabattini (Partito democratico) ha sostenuto che “nella discussione si inserisce l’assestamento di bilancio, il disimpegno dei temi sulla casa da parte del governo di centrodestra, la sofferenza abitativa nelle città. Avrei voluto affrontare le politiche abitative non partendo da una polemica politica, ma da un ragionamento complessivo (più persone nelle città, zone più attrattive, migrazioni da diverse parti della regione, impoverimento dato da due anni di inflazione a doppia cifra con canoni di locazione sempre più alti)”.

(Gianfranco Salvatori)

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