Governo locale e legalità

Bilancio Regione: imprese e sindacati promuovono la manovra da 125 milioni

Le parti sociali hanno espresso apprezzamento per l’assestamento al bilancio 2023. Luca Rossi (Confindustria): rivedere la gestione della sanità. Antonio Amoroso (Cisl): bene le risorse straordinarie investite sui servizi socio-sanitari. Daniele Montroni (Legacoop): provvedimenti positivi a sostegno delle fasce più deboli della popolazione

Le parti sociali apprezzano l’assestamento di Bilancio 2023, la “manovrina estiva” con cui la Regione Emilia-Romagna stanzia 125 milioni di euro a sostegno di imprese, servizi sociali e sanità, cura del territorio e scuola. Il “via libera” di sindacati e imprese è arrivato nel corso della commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli.

Nel presentare il provvedimento, il relatore di maggioranza Luca Sabattini (Pd) ha sottolineato il grave quadro internazionale, nazionale e regionale entro cui si inserisce l’assestamento, in particolare l’alluvione di maggio che ha colpito alcune delle zone che più contribuiscono al Pil regionale e nazionale. Sabattini ha anche ricordato la necessità di prevedere, in primo luogo da parte dello Stato centrale, le risorse per garantire la tenuta della sistema sanitario pubblico, obiettivo al quale, nel corso del 2022, la Regione ha provveduto con risorse proprie a fronte dei mancati trasferimenti statali per le spese straordinarie Covid e degli aumenti dovuti alla fiammata inflazionistica degli ultimi anni. “Con questo assestamento vogliamo tenere in equilibrio il nostro sistema sociosanitario anche a seguito dell’aumento dei bisogni di assistenza e cura della popolazione”, spiega Sabattini, che ricorda anche come “l’assestamento preveda risorse per il fondo affitti, contrariamente a quanto sta facendo il governo nazionale, che ha deciso di non finanziare il fondo nazionale affitti”.

Dal canto suo, invece, il relatore di minoranza Michele Facci (Lega) ha preferito sottolineare come “ci sono seri problemi sul servizio sanitario regionale, senza voler esagerare nella terminologia è chiaro che è a rischio la sua stessa tenuta e su questo la Regione deve fare delle scelte visto che la sanità vale l’85% del totale del bilancio regionale. Ripeto le preoccupazioni che ho espresso a dicembre sul bilancio di previsione e ricordo come la nostra Regione ha chiuso i vecchi bilanci sanitari regionali con circa 100 milioni di deficit, ripianati con risorse proprie, ma è vero che o cambia la modalità di gestione della sanità o ci ritroveremo sempre i soliti problemi con rischio di tenuta del sistema”.

“I dati macroeconomici post-pandemia confermano la capacità di ripresa e di sviluppo delle imprese”, spiega Luca Rossi (Confindustria Emilia-Romagna) che ha giudicato positivamente la gestione dei fondi europei da parte della Regione chiedendo di dare sostanza economica alla legge sui talenti recentemente approvata dall’Emilia-Romagna. “Servono scelte chiare per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese, servono 10-15 milioni, ma l’effetto volano che queste risorse possono produrre è molto alto. Nel complesso l’assestamento proposto dalla Regione è positivo, serve una grande attenzione alla spesa sociosanitaria, a partire dal payback sui pagamenti che rischiano di danneggiare da un lato le imprese che già operano in Emilia-Romagna, dall’altro di non essere un bel biglietto da visita sul quadro internazionale”. Rossi, in sintesi, ha chiesto una riforma della sanità in modo da evitare che il costo complessivo non sia così alto da impedire o ridurre al minimo altre filiere di spesa e di investimento.

Netto Antonio Amoroso (Cisl) che è intervenuto a nome dei sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil: “E’ molto positivo che la Regione abbia investito molte risorse nelle politiche socio-sanitarie e altre voci di spesa sociale, a partire dai fondi per l’affitto visto che il governo ha cancellato gli investimenti nel fondo affitti nazionale”. Poi ancora: “Per Cgil, Cisl e Uil è preoccupante che il governo non abbia previsto risorse straordinarie per la sanità, per il futuro la difesa della sanità pubblica è un obiettivo importante, così come il tema dei cambiamenti climatici”.

“Il movimento cooperativo dà una valutazione positiva dell’assestamento, in primo luogo perché la Regione con proprie risorse ha messo in sicurezza il bilancio della sanità”, sottolinea Daniele Montroni (Legacoop) intervenuto a nome di tutto il movimento cooperativo (Alleanza cooperative italiane) che ricorda l’importanza degli interventi regionali contro l’inflazione e per le fasce più fragili della popolazione. Montroni si è detto preoccupato per il futuro dell’economia nazionale e regionale a fronte della necessità di scelte precise, in primo luogo da parte del governo.

Ai rappresentanti delle parti sociali ha risposto l’assessore al Bilancio Paolo Calvano che ha ribadito l’impegno di affrontare la sfida della tenuta del sistema sanitario, chiedendo però impegni e scelte chiare da parte del governo.

(Luca Molinari)

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