COMUNICATO
Sanità e welfare

Animali. Gibertoni (Misto): “La giunta valuti l’apertura di ospedali veterinari pubblici”

“Gesto di grande civiltà. Si avvii una sperimentazione, sulla base di quanto avviene in Puglia, Piemonte e Comune di Roma, insieme con università e Ausl, per garantire la tutela degli animali d’affezione e abbattere le spese veterinarie per le categorie fragili”

La giunta sperimenti, con le Università e con i servizi di sanità veterinaria delle Aziende Usl, la possibilità di far nascere “strutture territoriali di cure veterinarie, con le caratteristiche di ospedali veterinari pubblici, in cui, già da subito, siano garantite le cure veterinarie gratuite per gli animali di affezione di coloro che appartengono alle fasce meno abbienti della popolazione”.

È la richiesta di Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) in un’interrogazione in cui si rivolge alla Regione. La capogruppo vuole sapere “se non si ritenga utile, sul modello di quanto in via di realizzazione in altre realtà come la Regione Puglia e la Regione Piemonte o il Comune di Roma, modificare la situazione corrente che vede le cure degli animali d’affezione prevalentemente affidate alla libera professione dei veterinari e a strutture private introducendo presidi sanitari pubblici e l’assistenza veterinaria pubblica”. Un’ipotesi che, continua Gibertoni, “risponderebbe a un criterio di equità sociale e a un vero e proprio obiettivo di salute pubblica, prevenendo, fra l’altro, l’abbandono e le rinunce di proprietà degli animali”. Inoltre, dopo una sperimentazione, si potrebbe estendere “sulla base delle risorse disponibili, anche mediante autofinanziamento, tale possibilità e contemporaneamente mantenendo gli interventi già in atto di specifici incentivi per il mantenimento e la cura degli animali d’affezione di proprietà di singoli o famiglie indigenti”.

Secondo la consigliera, allargare questa buona pratica già in atto in altre Regioni o Comuni – “un gesto di grande civiltà” – porterebbe a una concreta tutela degli animali d’affezione ed eviterebbe notevoli spese mediche a chi è in difficoltà (sotto una certa soglia di reddito) e anche a “contrastare al meglio la piaga degli abbandoni e delle rinunce di proprietà”.

(Gianfranco Salvatori)

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