La Regione promuova “un tavolo di lavoro regionale, coinvolgendo Università, amministratori, dirigenti di servizi, stakeholders ed esperti del settore, per arrivare alla definizione del profilo professionale e di un percorso formativo “standardizzato” del Senior Coach” e inserirlo nei distretti sociosanitari.
Lo chiede il consigliere Fabio Bergamini (Lega) con una interrogazione firmata anche da Maura Catellani, Simone Pelloni, Daniele Marchetti, Michele Facci e Valentina Stragliati. Inoltre, il consigliere del Carroccio vuole anche sapere se “sia nella volontà quella di arrivare all’istituzione del “Senior Coach” nell’ambito dei vari distretti sociosanitari presenti in Regione, per inserire questa figura professionale in un compiuto percorso di affiancamento e miglioramento della qualità della vita dell’anziano e della sua famiglia”.
Bergamini afferma che “la presenza di anziani e soprattutto l’invecchiamento in atto della popolazione impongono di ripensare una serie di servizi, funzionali ad accompagnare tale processo”. Oltre a investimenti nell’assistenza domiciliare integrata (Adi), è stato dimostrato che a frenare il decadimento delle funzioni e abilità del soggetto sono anche altre attività collaterali, tra cui il cosiddetto Senior coach “un consulente/motivatore in grado di proporre idee, ma anche soluzioni pratiche rispetto alle singole situazioni, allo scopo di migliorare la qualità della vita dell’utenza”. In regione è partita una sperimentazione che vede questa figura come “esperto dell’invecchiamento e di solidarietà intergenerazionale, ma soprattutto quale elemento catalizzatore verso un ruolo sempre più attivo degli anziani”. L’esperienza territoriale, però, spiega Bergamini è frammentata e questo ruolo “fatica ancora ad affermarsi nel sistema di servizi rivolti all’anziano e alla sua famiglia”.
(Gianfranco Salvatori)