Servono altre azioni della Regione, e ulteriori finanziamenti, per rispondere ai danni nelle zone di coltivazione castanicola, “analogamente a quelli attivati da altre Regioni”.
La richiesta alla giunta è della consigliera Francesca Marchetti (Partito democratico) tramite un’interrogazione in cui afferma che, dopo l’alluvione, “le sorti della castanicoltura dipendono dagli interventi che si potranno mettere in atto nel minor tempo possibile anche nel tentativo di salvare la prossima stagione castanicola”. La consigliera dem ricorda che “il Gruppo di azione locale (Gal) dell’Appennino bolognese ha già approvato la concessione di 16 contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di riqualificazione e valorizzazione di castagneti da frutto ad altrettanti agricoltori. I contributi concessi ammontano a 168mila euro e rappresentano il 60% di una spesa ammissibile massima di 25mila euro per singolo intervento”.
L’alluvione ha fatto perdere in poche ore “ettari di castagneti secolari di inestimabile valore e i castagni superstiti si trovano in sofferenza a causa di strappi, rotture delle radici e stroncature di rami in vegetazione e necessitano di urgenti cure colturali e potature di risanamento”. Il Consorzio castanicoltori di Castel del Rio, in provincia di Bologna, stima che l’ondata di maltempo “possa aver cancellato un ulteriore 10% delle già ridotte aree di castagneto”. Occorre, continua Marchetti, ricostruire le strade che portano ai castagneti e trovare soluzioni per incoraggiare la castanicoltura e il marrone IGP di Castel del Rio.
La Toscana, conclude Francesca Marchetti, ha annunciato un primo stanziamento di 2 milioni di euro per consentire la ripartenza di 150 attività agricole “per procedere ai ripristini di castagneti, frutteti e viabilità rurale indispensabile per raggiungere le coltivazioni”.
(Gianfranco Salvatori)