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ER Coraggiosa e Pd: tutelare i dipendenti della vigilanza privata impegnati in Regione

Risoluzione congiunta di Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) e del dem Luca Sabattini: si rispettino gli impegni assunti

Operare perché in Italia venga introdotto il salario minimo e si facciano rispettare gli accordi a tutela dei diritti dei lavoratori del comparto di vigilanza privata e servizi di sicurezza operanti nelle sedi della Regione Emilia-Romagna.

A chiederlo è una risoluzione congiunta ER Coraggiosa e Pd a prima firma del capogruppo di ER Coraggiosa Federico Alessandro Amico e sottoscritta anche dal democratico Luca Sabattini.

“Nel 2013 Filcams Cgil e Fisascat Cisl siglarono con le associazioni datoriali di Confindustria e delle centrali cooperative il Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per i dipendenti di istituti e imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari, che per la prima volta ha unificato due contesti importanti del mondo del lavoro, introducendo il comparto dei servizi fiduciari, con l’obiettivo – condiviso anche dalle associazioni datoriali e definito nel testo contrattuale – di favorire l’emersione del settore, che è sempre stato storicamente caratterizzato dalla forte presenza di lavoro irregolare e precario”, si legge nel testo che sottolinea come “a oltre sette anni dalla scadenza del CCNL vigilanza privata e servizi fiduciari, avvenuta il 31 dicembre 2015, fra le tante iniziative messe in atto dalle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali (scioperi, presidi e manifestazioni di sensibilizzazione), Filcams e Fisascat hanno depositato con i rispettivi uffici legali una class action contro una delle maggiori aziende del settore, che occupa un gran numero di operatori nel comparto dei servizi fiduciari, allo scopo di disapplicare le tabelle retributive del CCNL, sezione Servizi fiduciari, sottoscritto nel 2013 dalle medesime organizzazioni sindacali”.

Venendo alla Regione Emilia-Romagna la risoluzione ricorda come “attualmente i lavoratori della vigilanza accreditati presso la giunta regionale dell’Emilia-Romagna sono 101 (dati marzo 2023), dipendenti dal raggruppamento temporaneo d’impresa che ha vinto la gara Intercent-ER nel 2020. Il 23 novembre 2021 è stato siglato un protocollo d’intesa tra la Regione e le organizzazioni sindacali in materia di legalità e appalti che fra gli impegni prevede l’assicurazione della clausola sociale anche per questi lavoratori e lo scorso 11 maggio la Regione ha avviato un confronto con le organizzazioni sindacali al fine di individuare le azioni più utili per favorire il confronto a livello nazionale per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, condizione ormai non più rinviabile per assicurare ai lavoratori condizioni economiche e normative adeguate”.

Amico e Sabattini ricordano come “il 17 maggio è stata inviata una nota al ministro dell’Interno e al ministro del Lavoro concernente la richiesta di attivazione degli stessi in relazione a tale vertenza nazionale, a firma congiunta dell’assessore regionale al Bilancio e dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, e il 30 maggio, al termine di una lunga sessione negoziale, dopo diverse iniziative di mobilitazione sindacale e scioperi, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le associazioni imprenditoriali del settore Anivip, Assiv, Univ, Legacoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Confcooperative Lavoro e Servizi hanno siglato l’ipotesi di accordo sul nuovo contratto nazionale, da sottoporre alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori e degli organismi associativi. L’intesa triennale decorre dal 1° giugno 2023 e resterà in vigore fino al 31 maggio 2026 e sulla parte economica definisce un aumento a regime di 140 euro per il 4° Livello GPG e per il Livello D dei Servizi fiduciari, oltre a intervenire sul sistema di classificazione e sulla parte normativa”.

Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “a proseguire nell’interlocuzione con le organizzazioni sindacali al fine di dare piena attuazione al protocollo d’intesa siglato con le stesse in materia di legalità e appalti. Con particolare riferimento agli accordi a tutela dei diritti dei lavoratori e della qualità del lavoro, relativamente all’applicazione della clausola sociale e del CCNL e a dare indicazione all’agenzia regionale Intercent-ER sulle strategie di nuova gara a tutela dei lavoratori del comparto di vigilanza privata e servizi di sicurezza operanti nelle sedi della Regione Emilia-Romagna, tenuto conto delle eventuali osservazioni pervenute dalle organizzazioni sindacali del comparto”.

La risoluzione chiede inoltre di “sostenere presso la Conferenza Stato-Regioni e in ogni altra sede competente le iniziative legislative miranti all’approvazione di una normativa nazionale che introduca il salario minimo legale nel nostro Paese”.

(Luca Molinari)

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