Infrastrutture e trasporti

Zamboni (Europa verde): chiarimenti su Servizio ferroviario metropolitano di Bologna

Con il Servizio ferroviario metropolitano, progetto che risale agli anni Novanta, l’obiettivo è quello di creare nel bolognese un sistema di trasporti pubblici moderno e integrato che sfrutti le differenti tipologie di mezzi pubblici, allo scopo di collegare il capoluogo con l’hinterland e le città vicine

“Quali i tempi per la realizzazione dell’assetto base del Servizio ferroviario metropolitano (Sfm) nel bolognese (anche rispetto a quanto previsto nell’accordo di programma firmato nel 2007)?”.

La richiesta, con un’interrogazione rivolta alla giunta regionale, arriva da Silvia Zamboni (Europa verde), che in particolare vuole sapere dall’esecutivo sullo stesso tema, in merito alle linee passanti, “se e come intenda reperire i fondi necessari alla realizzazione degli interventi strutturali previsti nel protocollo d’intesa siglato quest’anno”.

“Lo scorso aprile – spiega la consigliera – Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna e Città metropolitana di Bologna hanno sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa per lo sviluppo del Sfm, che comprende importanti novità, ma che elenca anche tutti i limiti e gli ostacoli ancora da superare prima veder realizzato un moderno sistema di trasporto pubblico integrato sul territorio bolognese”. Con questo protocollo si prevede, rimarca, “la realizzazione delle ultime stazioni ancora mancanti, l’esecuzione delle opere necessarie sul nodo della stazione di Bologna per l’attivazione delle linee passanti e l’integrazione con il sistema dei servizi tramviari, filotramviari e bus”. Nello stesso documento, aggiunge, “si rileva, però, dagli studi di fattibilità che mentre alcuni sistemi passanti verranno realizzati nel breve periodo altri verranno realizzati nel medio e lungo periodo in considerazione di adeguamenti infrastrutturali e tecnologici (tratta Bologna-Castel Bolognese, linea Bologna-Vignola, nodo di Bologna e linea Bologna-Prato) e delle cantierizzazioni in atto sulla rete ferrovia nazionale e regionale (linea Bologna-Portomaggiore)”.

Per la capogruppo, commentando l’intesa, “non sono previsti impegni precisi sul cadenzamento delle corse, alcune tratte e alcune stazioni difficilmente verranno realizzati in tempi congrui e sulla tariffazione integrata c’è poca chiarezza, risulta poi un aumento dei costi per la realizzazione delle opere”.

Questo progetto risale agli anni Novanta (la prima intesa era del 1994), l’obiettivo era quello – si legge nell’atto – di creare nel bolognese un sistema di trasporti pubblici moderno e integrato che sfruttasse le differenti tipologie di mezzi pubblici, comprese le linee ferroviarie locali, allo scopo di collegare il capoluogo con l’hinterland e le città vicine, un’alternativa alla mobilità motorizzata privata. Mentre l’accordo di programma del 2007 prevedeva la realizzazione entro la fine del 2011 di un “assetto base” del sistema. Per la realizzazione delle opere sono poi stati approvati altri provvedimenti nel 2012 e nel 2017.

“I pesanti ritardi accumulati nella realizzazione del Sfm – rimarca Zamboni – sono in primo luogo da attribuire alle inadempienze di Rfi e Trenitalia: alla realizzazione dell’Alta Velocità non è seguita quella del Sfm, non si sono liberati gli spazi previsti nella stazione centrale di Bologna per le linee passanti dopo l’interramento delle linee dell’AV, sono state completate solo alcune delle stazioni previste dal progetto, non sono stati predisposti i servizi cadenzati, inoltre fino a pochi mesi fa non era previsto nessun servizio passante”.

La consigliera vuole quindi sapere dal governo regionale se ci sia una stima aggiornata dei costi per la realizzazione delle nuove stazioni e come si intendano reperire i fondi necessari a colmare la differenza tra quanto già stanziato e quella che sarà la spesa a lavori ultimati. Chiede poi se, rispetto alle nuove stazioni, ci sarà l’intervento finanziario del Comune di Bologna. Sollecita, inoltre, informazioni sull’introduzione del cadenzamento dei servizi, anche per capire quali siano gli ostacoli che ne impediscono la realizzazione. Chiede anche in quali tempi si preveda di giungere all’integrazione tariffaria tra Sfm e le altre componenti del servizio di trasporto pubblico dell’area metropolitana di Bologna. Infine, vuole comprendere se la Regione Emilia-Romagna intenda affiancare la Città metropolitana di Bologna nella realizzazione di questo nuovo sistema trasportistico.

(Cristian Casali)

Infrastrutture e trasporti