Ambiente e territorio

Facci (Lega): “Aree demaniali, manca il programma degli interventi selvicolturali per la sicurezza idraulica”

“Il programma degli interventi, su argini e aree spondali dei corsi d’acqua, è previsto dalla legge del 2014 e si doveva adottare entro due anni. La Regione spieghi se questa mancanza possa aver influito, o aggravato gli affetti, sull’alluvione di maggio”

Michele Facci (Lega)

La Regione spieghi perché non è stato predisposto il programma degli interventi “selvicolturali necessari per finalità di sicurezza idraulica nelle aree demaniali”. E dica anche “se non ritenga che tale grave omissione abbia in qualche modo influito, anche solo parzialmente, sugli eventi alluvionali del recente mese di maggio, o comunque che ne abbia aggravato gli effetti”.

In un’interpellanza, il consigliere Michele Facci (Lega) chiede alla Regione di fare luce perché non è stato preparato il programma previsto dalla legge regionale 7 del 2014 “da adottarsi entro due anni dall’entrata in vigore della medesima legge». Oltre alla mancanza del programma, accertato con una richiesta di accesso agli atti, il consigliere sostiene che “i recenti fenomeni alluvionali hanno evidenziato la fondamentale importanza di una corretta e puntuale gestione del territorio, così come della regolare manutenzione degli argini e delle aree spondali dei corsi delle acque interne”.

La giunta, continua il consigliere del Carroccio, prevede che la Regione avrebbe dovuto approvare le linee guida per la “programmazione e la realizzazione degli interventi di manutenzione dei boschi e della vegetazione riparia”. Quelle linee guida, sottolinea Facci si sarebbero dovute approvare entro 90 giorni “dall’entrata in vigore della norma, sono state approvate solamente nel 2019 (dopo cinque anni!)”.

(Gianfranco Salvatori)

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