“Realizzare un albo o elenco pubblico di facile consultazione, anche tramite il proprio SPID (identità digitale), dal quale si possano verificare agevolmente le abilitazioni possedute da ciascun cacciatore, considerato che a seguito del decreto del 13 giugno 2023, relativo all’adozione del piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, la Regione dovrà individuare quali specie abbattere e in quali periodi dell’anno, affinché gli interventi di caccia siano più controllati e mirati per preservare l’equilibrio tra la fauna selvatica e gli ecosistemi”.
È l’indirizzo politico che Marco Mastacchi (Rete Civica) propone all’esecutivo regionale in materia di caccia con una specifica risoluzione. In particolare, il consigliere arriva a questa proposta sulla scorta delle “segnalazioni di cacciatori selecontrollori, abilitati intorno agli anni 2000, che oggi non vedono riconosciute tutte le loro abilitazioni a seguito di probabili errori amministrativi di trascrizione”. Mastacchi, nello specifico, ricorda come “inizialmente l’abilitazione di selecontrollore per ungulati comprendeva anche l’abilitazione per la caccia in braccata e in girata, mentre successivamente sono stati previsti esami abilitativi specifici”.
“Sentendo pressante l’esigenza di chiarezza sulle figure tecniche che operano sui piani di controllo e di rendere pubblico chi ha l’abilitazione di selecontrollore per ungulati e del prelievo in braccata e girata”, Mastacchi giunge alla proposta di un albo pubblico “che rappresenta la modalità più semplice per verificare con trasparenza chi è abilitato e quali abilitazioni ha”.
(Luca Boccaletti)