COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Traffico Bologna. Evangelisti (Fdi): chiarire se la “città ai 30 all’ora” contrasta con il trasporto pubblico

Si chiede chiarezza sulle decisioni del Comune capoluogo e se siano coerenti con le norme regionali in materia di viabilità

La Regione chiarisca se la decisione del Comune di Bologna di introdurre il limite dei 30 chilometri all’ora in gran parte della città contrasta con le norme regionali sul trasporto pubblico.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “il limite di velocità di 30 km/h, riguarda non solo la circolazione di mezzi privati, ma anche i mezzi pubblici ed essendo generalizzato in quasi tutta la città rischia di penalizzare soprattutto il trasporto pubblico locale, in quanto non permetterebbe il perseguimento degli obiettivi richiamanti negli atti regionali in materia di trasporto pubblico: TPER S.p.A.(Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna), di cui la Regione Emilia-Romagna è tra i principali soci con il 46,13% delle quote, ha avviato, già da tempo, una sperimentazione per testare l’efficacia dei nuovi tempi di percorrenza dei mezzi pubblici, considerato che questi ultimi hanno una serie di cadenze orarie da rispettare”

Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta se non ritenga che la delibera del Comune di Bologna sulla città ai 30 all’ora “sia in contrasto con la normativa regionale, in particolare Legge Regionale 2 ottobre 1998, n. 30, “Disciplina generale del trasporto pubblico regionale e locale e se non ritenga che la stessa delibera del Comune di Bologna possa contrastare con il perseguimento degli obiettivi di efficienza e puntualità del trasporto pubblico locale, previsti dai provvedimenti regionali”.

Evangelisti vuole inoltre sapere se la delibera di Palazzo d’Accursio “sia conforme alle linee guida adottate dalla Regione Emilia Romagna per la redazione dei PUMS e quali siano i risultati della sperimentazione avviata da TPER S.p.A. riguardante l’efficacia dei nuovi tempi di percorrenza dei mezzi pubblici”.

(Luca Molinari)

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