COMUNICATO
Ambiente e territorio

Caccia. Bergamini (Lega): “Armonizzare attività venatoria e norme di contrasto all’aviaria”

Il leghista in un’interrogazione sottolinea le disparità tra le autorizzazioni legate alle varie tipologie di caccia e le norme di contrasto all’aviaria

“Qual è attualmente la situazione relativa alla diffusione di focolai di influenza aviaria sul territorio regionale e in particolare nel ferrarese?”.

A porre il quesito con un’interrogazione rivolta alla giunta regionale è Fabio Bergamini (Lega), il quale, riconoscendo l’impegno profuso nel contrastare i focolai di aviaria nel corso degli anni, sottolinea i continui controlli sia degli allevamenti avicoli sia delle specie selvatiche e migratorie “mediante prelievi mirati di esemplari, che vengono in seguito liberati alla conclusione dei test sanitari”.

Fra le misure di prevenzione, Bergamini cita poi anche “il divieto di movimentare avicoli e loro prodotti, per evitare il propagarsi del virus, oltre a una serie di misure necessarie per isolare le aree interessate e scongiurare il propagarsi del contagio. Fra queste misure, appunto, vi è il divieto di utilizzo di alcune specie impiegate come richiami vivi nelle attività venatorie”.

Sottolineando come nel 2023 “il numero di focolai verificatisi all’interno dell’Unione europea è diminuito significativamente dopo il picco registrato nell’anno precedente”, rilevando come “l’impossibilità di utilizzare animali vivi da richiamo deriva anche dal fatto che sono ben pochi i cacciatori che possono lasciare ‘in situ’ gli stessi” e a fronte anche della disponibilità manifestata dalle associazioni venatorie per l’effettuazione dei controlli previsti dal protocollo operativo per l’utilizzo degli uccelli da richiamo, Bergamini chiede specifiche informazioni sui processi autorizzativi applicati alle varie tipologie di caccia.

In particolare, il consigliere chiede quale sia il motivo “che ha consentito di utilizzare nuovamente le anatre germanate e le altre specie impiegate come richiami vivi per l’attività venatoria e non sia stato previsto un apposito regolamento per la movimentazione in sicurezza di suddetti animali, creando di fatto una disparità tra coloro che hanno la possibilità di lasciare i suddetti ‘in situ’, rispetto a chi è costretto a movimentarli verso gli appostamenti”. Da qui la sollecitazione alla giunta “affinché si provveda in tempi rapidi a emanare specifici provvedimenti che vadano a sanare l’attuale situazione”.

(Luca Boccaletti)

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