COMUNICATO
Ambiente e territorio

Territorio Ferrara. Zamboni (Europa Verde): “Chiarire la compravendita dell’area Ortazzo-Ortazzino nel Parco del Delta del Po”

Presentata un’interrogazione in commissione Territorio per sollecitare la tutela dell’area protetta. L’assessora Lori: “L’ente Parco ha chiesto finanziamenti aggiuntivi ma fuori tempo utile per una corretta programmazione”

La giunta chiarisca se è stata interpellata per concedere finanziamenti all’ente Parco del Delta del Po per evitare che l’area oggetto di un’ampia lottizzazione finisse nelle mani di società private. Lo ha chiesto con un’interrogazione, presentata in commissione Territorio presieduta da Stefano Caliandro, Silvia Zamboni (Europa Verde) ricordando che la vendita dell’area in oggetto, quella di Ortazzo e Ortazzino, è avvenuta tramite procedura di asta giudiziaria, ed acquistata per 400mila euro. “Una cifra simbolica”, per la consigliera, “vista la preziosità di questo territorio di 400 ettari che ricade per la maggior parte in un’area con livello di tutela elevato”. “L’ente Parco -ha aggiunto Zamboni- ha giustificato il mancato intervento esercizio del diritto di prelazione con la mancanza di risorse adeguate pur avendo avanzato diverse richieste per ottenerle”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere “se c’è stato un tentativo di acquisto e se la Regione è stata interpellata per concedere un finanziamento e, in caso affermativo, perché è stato negato”, “visto che l’ente Parco sostiene di avere un bilancio irrisorio, cosa impedisce di risolvere i problemi di carenza di risorse e personale”, e infine “se la giunta ritiene che il Parco può garantire una gestione più efficace in modalità congiunta tra Emilia-Romagna e Veneto”.

Ha risposto l’assessora alla Programmazione territoriale, Parchi e forestazione Barbara Lori: “Le risorse assegnate al sistema dei Parchi in questa legislatura sono aumentate e riguardano anche il Parco Delta del Po. Abbiamo chiesto agli enti di gestione, che sono soggetti autonomi rispetto alla Regione, di presentare progetti per la salvaguardia della biodiversità affinché le risorse stanziate siano adeguate. Per quanto riguarda l’area di Ortazzo e Ortazzino non abbiamo avuto la documentazione relativa all’alienazione proprio perché il Parco è soggetto autonomo ma ci ha prospettato la possibilità del diritto di prelazione con la richiesta di finanziamenti aggiuntivi. Tuttavia, per elargire risorse occorre una programmazione. Il Parco ha comunque attivato verifiche sul procedimento di alienazione dell’area poiché le tempistiche non corrispondevano con quelle presentate all’ente al momento in cui è stato chiesto di manifestare il diritto di prelazione. Per valutare una diversa classificazione delle aree soggette a tutela devono essere verificate le condizioni e la volontà degli enti locali. Rispetto all’ipotesi di un ente Parco unico, devono essere chiamati in causa anche gli enti del territorio che governano i parchi”.

Zamboni ha replicato: “Risulta chiaro che la richiesta di finanziamento dell’ente Parco non sia stata formalmente corretta per essere presa in carico dal bilancio regionale. Resta il tema sulle modalità di gestione del Parco e sul non aver affrontato in maniera incisiva la possibilità di esercitare il diritto di prelazione. Punto interrogativo anche sulle risorse messe a disposizione dal Comune di Ravenna per l’acquisizione dell’area ma di cui poi non si è fatto nulla. Per Europa Verde nella gestione del Parco del Delta c’è trascuratezza istituzionale: anche se la Regione ha un ruolo ‘secondario’ è stata chiamata in causa in maniera inappropriata. Positivo invece che la Regione sia coinvolta nella valutazione della tempistica sull’esercizio del diritto di prelazione. Ora occorre pensare seriamente alla modifica della classificazione delle aree protette per stringere i bulloni sulla tutela del territorio”.

(Lucia Paci)

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