Anche quest’anno la Regione sarà nel territorio, sia la Giunta regionale sia l’Assemblea legislativa. Con una scelta precisa: essere presenti negli istituti di alcune delle città colpite dall’alluvione.
La presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti, si recherà in alcune scuole di Novafeltria e Rimini.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, sarà a Imola, all’Istituto tecnico agrario chimico “Scarabelli Ghini”, mentre gli assessori saranno nelle tre province più colpite, in particolare nei Comuni di Medicina, Argenta, Forlì, Castenaso, Castel Bolognese, Lugo, Faenza, Pianoro, Solarolo, Conselice e Cesena.
Una vicinanza che non è solo formale: la Regione ha già messo a disposizione oltre 70 milioni di euro per la fascia 0-3 anni, rendendo il nido gratuito nei comuni montani e nelle aree interne e riducendo le rette a carico delle famiglie in tutti gli altri; altri 800 mila euro sono stati resi disponibili per sostenere le pluriclassi nelle aree montane potenziandone servizi e offerta didattica; oltre 25 milioni di euro (6 in più dell’anno precedente) consentiranno l’abbonamento gratuito ai bus e treni regionali nel percorso casa-scuola per tutti gli studenti di scuole elementari e medie (senza limiti Isee) e per quelli delle superiori con Isee entro i 30mila euro.
Inoltre, la Regione si è mossa garantendo 2,75 milioni di euro per assicurare le borse di studio agli studenti del primo e del secondo anno delle scuole secondarie di secondo grado o iscritti ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale – IeFP, con un incremento del 25% rispetto alla quota prevista per l’anno accademico precedente.
Ma gli sforzi principali sono serviti a garantire la riapertura delle scuole nei paesi colpiti dall’alluvione.
I Comuni sono spesso intervenuti con lavori di somma urgenza per garantire la riapertura degli istituti nei tempi, interventi che ora vanno saldati: in attesa dei fondi statali, la Regione ricorrerà alle donazioni raccolte. Una parte sarà appunto usata per far sì che tutto il sistema scolastico pubblico sia ripristinato nel più breve tempo possibile e che gli enti locali possano pagare tempestivamente le imprese che hanno lavorato questa estate.
Il prossimo 15 settembre torneranno a scuola 536.269 studenti e studentesse, 4.200 in meno rispetto all’anno passato.
In totale aumenta dello 0,7% la popolazione scolastica alle superiori, che invece cala alle elementari (-0,5%) e resta stabile alle medie e alle materne.
I docenti in Emilia-Romagna quest’anno saranno 61.137, di cui 13.960 di sostegno. A questi si aggiungono 9.300 supplenti, di cui circa 5.600 su posti di sostegno.
Le scuole, inoltre, disporranno di 16.303 impiegati del personale amministrativo, tecnico e ausiliario: 419 in più rispetto all’anno scorso.
Sono infine 479 i dirigenti scolastici di ruolo in servizio in Emilia-Romagna: 312 nelle scuole di primo ciclo e 167 alle superiori. Sono 38 i nuovi dirigenti assunti quest’anno, mentre sono 54 le scuole con reggenze.
Le classi funzionanti in Emilia-Romagna saranno quasi 25mila, di cui 8.500 alle elementari.
Per quanto riguarda le superiori, circa 90mila studenti sono iscritti ai licei (il 44% del totale alunni), mentre circa 114mila frequentano gli istituti tecnici-professionali.
Quelli al patrimonio pubblico utilizzato per scuole e servizi educativi (cioè aule ma anche palestre, giardini, laboratori) ammontano a circa 12 milioni di euro. In particolare, gli istituti scolastici più colpiti si trovano a Solarolo, Castel Bolognese, Lugo, Faenza e Sant’Agata sul Santerno, tutti nel ravennate. Le stime per provincia prevedono costi per il ripristino pari a 9 milioni di euro a Ravenna, 2 a Forlì-Cesena, oltre 500mila euro per la Città metropolitana di Bologna, 400mila euro per Rimini e 100 mila euro per Ferrara.