Attuare le linee guida per la sepoltura dei concepiti. Lo chiede alla giunta il consigliere Matteo Montevecchi (Lega) primo firmatario di una interrogazione siglata anche dai colleghi di gruppo Simone Pelloni, Valentina Stragliati, Fabio Bergamini, Michele Facci e Daniele Marchetti.
Tre i quesiti posti alla Regione: “se intende predisporre un programma efficace di informazione e comunicazione in tutti i presìdi ospedalieri, intervenendo particolarmente là dove questo è più carente e/o disatteso; se intende monitorare i reparti interessati per verificare che quanto previsto dalla legislazione vigente sia attuato nella sua completezza”. Infine, il consigliere vuole sapere se la giunta “intende assicurare la corretta e integrale attuazione delle linee guida in merito alle procedure da espletare per la sepoltura di questi esseri umani”.
Nella delibera del 2009 ci sono tre ipotesi, ricorda Montevecchi: prodotti del concepimento di presunta età gestazionale inferiore alle 20 settimane; prodotti abortivi di presunta età gestazionale dalle 20 alle 28 settimane complete; feti che abbiano presumibilmente compiuto 28 settimane di gestazione e che non siano stati dichiarati come nati morti. Se i genitori lo richiedono, entro 24 ore, i piccoli abortiti, i feti o i concepiti “possano essere inumati, tumulati o cremati con oneri a carico dei genitori”. A informare i genitori e acquisire le loro decisioni, si legge nella delibera, di questa possibilità è l’ostetrica, sintetizza il consigliere.
Ma, conclude Montevecchi, “in alcuni reparti, particolarmente in presidi ospedalieri di competenza dell’ASL Romagna, ci è stata segnalata una forte carenza di informazione e comunicazione riguardo alle possibilità di cui sopra”.
(Gianfranco Salvatori)