Ambiente e territorio

Gibertoni (Misto): pesci morti nei canali della bonifica, lasciare una portata minima

“Le linee guida della Regione la indicano come possibile soluzione per evitare danni all’ecosistema dei canali. La giunta dica quali controlli ha svolto e quante risorse ha impiegato”

La Regione dica quanti pesci sono morti nei canali dei Consorzi di bonifica del territorio dell’Emilia-Romagna e, in particolare, in quelli del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, quale vigilanza sia stata attuata e “quali somme siano state impiegate, per ciascuno dei Consorzi di Bonifica del territorio dell’Emilia-Romagna, a tutela della fauna ittica durante le operazioni di svaso”.

La richiesta è della consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ha presentato un’interrogazione alla giunta per sapere “se nel corrente anno, alla chiusura della stagione estiva, si siano verificati episodi di moria di fauna ittica” all’interno dei canali dei due Consorzi. La capogruppo del Misto, inoltre, chiede se la Regione “abbia svolto una funzione preventiva di vigilanza e coordinamento a tutela della fauna ittica”. Poi, la consigliera domanda se la giunta “non ritenga opportuno dare effettiva attuazione alle Linee guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica in Emilia-Romagna, approvate ormai un decennio fa dalla giunta regionale con la delibera 5 marzo 2012, n. 246, che prevedono un diverso approccio: ‘Una possibile soluzione per ovviare al problema consiste nel mantenere una portata minima nell’alveo, stimata ad esempio con i criteri del deflusso minimo vitale o altri, più sofisticati, metodi di calcolo legati agli effetti di diversi regimi idrici sulle comunità biologiche, oppure, più genericamente, mantenendo un tirante in alveo‘”.

Le linee guida indicano come soluzione il mantenimento di una portata minima di acqua nell’alveo, perché la pratica delle “asciutte”, afferma Giulia Gibertoni, provocano “danni e perdite sostanziali all’ecosistema dei canali, tanto da rappresentare senza dubbio il primo problema da risolvere per la salvaguardia del patrimonio naturale e, in particolare, della fauna ittica”.

(Gianfranco Salvatori)

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