COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. I parlamentari si confrontano sul progetto di legge della giunta

La proposta, che chiede al Parlamento di garantire 4 miliardi di euro al fondo sanitario nazionale per i prossimi 5 anni, è stato discusso in commissione Sanità alla presenza dei parlamentari eletti in Emilia-Romagna. Per il centro sinistra è giusto agire, per le forze di maggioranza è una proposta strumentale

Fa discutere il progetto di legge finalizzato a chiedere più risorse per la sanità pubblica e universalistica, illustrato in commissione Sanità, presieduta da Ottavia Soncini, alla presenza di onorevoli e senatori emiliano-romagnoli. Per i rappresentanti del centro sinistra la proposta è valida e serve incalzare il governo ad aumentare il fondo sanitario nazionale per mantenere gli standard di eccellenza. Per i rappresentanti della maggioranza di governo la proposta è strumentale perché i tagli operati alla sanità sono imputabili a governi precedenti a quello Meloni.

Il progetto di legge della giunta, nello specifico, chiede al Parlamento di portare al 7,5% del Pil il finanziamento annuale del Servizio sanitario nazionale, garantire 4 miliardi di euro al fondo per i prossimi 5 anni e superare i vincoli di spesa per assumere, stabilizzare e garantire stipendi adeguati al personale sanitario.

La relatrice di maggioranza Marcella Zappaterra ha spiegato: “Abbiamo dovuto presentare questo pdl viste le evidenti difficoltà della sanità pubblica: mancano 4 miliardi al fondo sanitario nazionale come ha confermato anche il ministro della salute. Non è un pdl politico. Il contesto è profondamente cambiato con il Covid e ci ha insegnato a rendere resiliente il sistema sanitario. In questa regione vogliamo dare risposte a tutti e una sanità che ha questi obiettivi ha bisogno di più risorse”.

Per il consigliere di minoranza Daniele Marchetti “Questa proposta è strumentale ed è mossa da altra volontà che non è solo di salvare il servizio sanitario nazionale ma cavalcare le difficoltà emerse negli ultimi anni. Già nel 2015 avevamo contestato un taglio di oltre 800 posti letto negli ospedali emiliano-romagnoli solo che in quegli anni non si parlava di ‘tagli’ ma di ‘riorganizzazione’. Dobbiamo capire dove vogliamo andare come sanità regionale prima di chiedere risorse aggiuntive”.

Per la senatrice Sandra Zampa (Pd) “sul tema sanità occorre il coraggio di fare passi avanti. Secondo l’Ocse, in termini di esiti clinici, l’Italia è al disopra della media europea a fronte di un sottofinanziamento rispetto alla media europea con anche un deficit di personale. Il mancato trasferimento di risorse dura da 15 anni. Il nostro sistema sanitario rappresenta un modello di tutela della salute esemplare ma in questa situazione corriamo il rischio di compromettere il diritto costituzionale alla salute”.

L’onorevole Jacopo Morrone (Lega) ha commentato: “Il disavanzo 2022 dell’Emilia-Romagna è sproporzionato: la sanità è finanziata dalla Stato ma chi spende è la Regione. Ricordo la vicenda dell’ex dirigente del settore Sanità in Regione, cacciata perché non ne condivideva la gestione. Ci sono diverse domande in sospeso a partire da quale nuovo modello l’Emilia-Romagna ha intenzione di adottare, come si intende far fronte alla carenza di medici e ai disagi nei territori. L’invito alla giunta è di ritirare questo pdl propagandistico e strumentale e invitare le opposizioni per disegnare un nuovo modello di sanità regionale”.

Per il senatore Daniele Manca (Pd) “la strumentalizzazione che denunciano i colleghi di maggioranza è priva di coerenza. Il contributo nasce da una delle regioni più avanzate sul piano della sanità riconosciuta bene comune e leva di sviluppo economico. Oggi il governo ha la responsabilità di affrontare il tema delle risorse e questo pdl è importante perché usciamo da una pandemia che ha messo a nudo i problemi del sistema sanitario universale. Su riforme e risorse in tema sanità serve un dibattitto di livello europeo”.

L’onorevole Andrea De Maria (Pd) ha aggiunto: “Le competenze nazionali e regionali sono strettamente intrecciate: garantire il diritto alla salute è una prima condizione per garantire la parità sociale. Senza risorse questo diritto rischia di essere messo in discussione e l’aumento del fondo sanitario nazionale è una grande priorità. Servono ulteriori livelli di confronto su più livelli istituzionali”.

Elena Murelli, senatrice leghista, ha evidenziato: “La Corte dei conti ha presentato osservazioni in luglio poiché i costi si sono aggravati, sia nel periodo Covid sia in quello precedente. Molti problemi sono legati al personale, alle liste di attesa che si sono allungate. Dove era il centro sinistra nel 2019 quando si tagliavano 37 miliardi alla sanità? Quali sono stati i benefici del sistema di controlli interni?”.

Per Marco Lisei, senatore di Fratelli d’Italia, “questo pdl contiene principi accettabili e proporrò al mio gruppo di lavorare su emendamenti ma occorre restituire un po’ di verità storica sulla situazione. Dal 2011 al 2021 sono stati tagliati ospedali, oltre 5mila posti letto e altrettanti medici di famiglia, oltre mille medici di continuità assistenziale oltre 300 consultori e 46 Ausl. Tutti questi interventi non hanno contribuito a una situazione florida. Anche il comparto sanitario della Regione Emilia-Romagna non è stato esente da tagli sulla sanità. Ha investito sulle strutture nuove senza tenere conto chi ci sta dentro. Serve puntare sul personale”.

L’onorevole Ilenia Malavasi (Pd) ha sottolineato: “Bisogna riconosce la qualità del nostro servizio e gli investimenti fatti per anziani, disabilità, non autosufficienza. Sono necessarie nuove risorse per continuare a garantire il diritto alla salute ai cittadini. Grave la crisi di personale, soprattutto per gli infermieri e questo comporta anche difficoltà programmatoria”.

In conclusione, l’assessore alla sanità Raffaele Donini ha spiegato: “Il progetto è rivolto al parlamento e la proposta arriva da varie forze politiche oltre che da sindacati, operatori sanitari e associazioni che si occupano di malati. Non è un’iniziativa di una parte politica: si sta muovendo un mondo. Anche la Regione Piemonte, a guida centro destra, ha presentato un progetto come il nostro. Questo governo è capitato in un momento in cui il sistema sanitario richiede interventi robusti. Ricordo che grazie alle centrali di acquisto la Regione Emilia-Romagna risparmia milioni di euro ogni anno. Abbiamo varato un piano assunzioni per 18mila professionisti in 3 anni in piena emergenza Covid. Vorrei non fosse sottovalutato l’accordo con il privato accreditato, pienamente integrato nel nostro sistema sanitario. Per mantenere l’eccellenza serve programmazione: certezza di avere risorse pluriennali”.

(Lucia Paci)

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