Parità, diritti e partecipazione

Stop a tratta e violenze su donne in zona di conflitto: ok a proposta Pd-Europa Verde-ER Coraggiosa

Con l’atto politico si chiede alla giunta di sollecitare il governo a far cessare le violenze e di promuovere il rispetto dei diritti umani, anche attraverso progetti di cittadinanza attiva e programmi educativi che ogni anno coinvolgono scuole, associazioni e istituzioni culturali dell’Emilia-Romagna

Basta tratta, schiavitù sessuale e violenze cui sono attualmente sottoposte le donne in zone di conflitto e instabilità politica. È l’oggetto di una risoluzione del Partito democratico, Europa Verde ed ERCoraggiosa a firma di Antonio Mumolo (primo firmatario), Roberta Mori, Stefano Caliandro, Lia Montalti, Marilena Pillati, Silvia Zamboni, Federico Alessandro Amico, Luca Sabattini, Nadia Rossi, Ottavia Soncini, Manuela Rontini, Marco Fabbri, Mirella Dalfiume, Palma Costi presentata in commissione Parità, presieduta da Federico Alessandro Amico.

Con l’atto politico si chiede alla giunta di sollecitare il governo, d’intesa con gli altri Paesi dell’Unione europea, affinché siano fatte cessare le violenze e venga promosso il rispetto dei diritti umani, anche attraverso progetti di cittadinanza attiva e programmi educativi che ogni anno coinvolgono scuole, associazioni e istituzioni culturali dell’Emilia-Romagna.

“La Regione Emilia-Romagna -ha sottolineato Mumolo- condanna ogni violazione dei diritti umani e promuove attraverso strumenti e collaborazioni internazionali i diritti fondamentali, le libertà e le pari opportunità delle persone, attuando tra le altre le Convenzioni di Istanbul e Onu contro le violenze di genere sulla base della propria legge quadro 6 del 2014, nonché sostenendo programmi annuali di cooperazione allo sviluppo e aiuti umanitari con particolare attenzione alle emergenze che nel mondo coinvolgono minori e donne”.

“Inoltre -ha ricordato il consigliere- per quanto di propria competenza, la Regione promuove e coordina dal 1996 il progetto ‘Oltre la strada’, ovvero un sistema integrato di interventi e protezione rivolti a vittime di grave sfruttamento, riduzione in schiavitù e human trafficking, con l’obiettivo di accompagnarle in un percorso di uscita e inserimento sociale, avvalendosi di una rete di welfare composta di Ong, cooperative e associazionismo sociale”.

Per Roberta Mori (Pd) “questo sguardo sul mondo pone la luce su condizioni intollerabili”.

Per Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) “è importante portare al centro delle nostre politiche queste tematiche”.

(Lucia Paci)

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