Con la riforma Cartabia cambiano anche le modalità per la valutazione delle capacità genitoriali. Si tratta di un delicato iter che le autorità giudiziarie attivano nei processi riguardanti bambini vittime di maltrattamenti o abusi ma anche separazioni conflittuali di coppie con figli. Un seminario, organizzato in Assemblea legislativa dalla Garante regionale dei minori Claudia Giudici assieme all’ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna, è stato occasione per riflettere sulle ricadute del nuovo ordinamento e per un confronto fra i diversi attori che fanno parte del sistema di protezione dei minori: “Agire affinché i bisogni dei minori, a partire dal bisogno d’ascolto, diventino diritti” è il messaggio che emerge da “Prospettive sulla valutazione delle competenze genitoriali: complessità di sguardi”, il seminario che si è tenuto oggi nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna a Bologna.
“È necessario essere vigili quando si parla di minori, di ragazzi e bambini che non solo sono il nostro futuro ma soprattutto sono il nostro presente. La giornata odierna di confronto, a carattere multiprofessionale, darà la possibilità di coinvolgere molteplici attori e favorire una complessità di sguardi disciplinari che possa consentire l’individuazione di un approccio adeguato a una problematica complessa come la valutazione delle competenze genitoriali. Il convincimento è che una riflessione comune possa essere la base per la definizione di percorsi e metodologie che tengano conto dei grandi cambiamenti in essere, in ambito minorile e familiare”, afferma la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti nel messaggio di saluto.
“La giornata odierna è dedicata al confronto e all’integrazione degli sguardi e delle competenze dei diversi professionisti che quotidianamente lavorano per il benessere e la tutela delle persone di minore età e delle loro famiglie; questo per riuscire ad affrontare al meglio una problematica complessa qual è quella della valutazione delle competenze genitoriali”, spiega Claudia Giudici, garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, per la quale “è nostro convincimento che questo momento possa essere una buona base per avviare nuovi percorsi e metodologie di lavoro integrate che rispondano adeguatamente ai grandi cambiamenti in essere, in ambito minorile e familiare”.
“Momenti di incontro e condivisione fra i diversi professionisti e rappresentanti delle istituzioni come quello odierno sono fondamentali per garantire alle cittadine e ai cittadini un approccio integrato nell’ottica di una migliore qualità degli interventi”, sottolinea Gabriele Raimondi, presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.
La mattinata ha visto il susseguirsi di due tavole rotonde nelle quali sono iinterventi tecnici ed esperti del settore. In una di queste è intervenuta Gabriella Tomai, presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna, che ha spiegato come “i servizi territoriali sono i preziosi interlocutori con cui operiamo insieme nell’interesse dei minori e dei loro diritti”. Tomai ha ricordato poi l’importanza che “i bisogni dei minori diventino diritti dei minori, e il primo diritto è quello all’ascolto il cui compito in primo luogo spetta al genitore “.
(Luca Molinari)