COMUNICATO
Governo locale e legalità

Regione. Evangelisti (Fdi): “Fare chiarezza su due concorsi per assunzione di personale”

“La giunta spieghi perché la riserva di posti è stata fatta scattare in fase di preselezione e non per la graduatoria finale. La Corte dei conti, in una sentenza, ha stabilito che questo rende le clausole del bando illegittime e annullabili le prove successive del concorso”

Fare chiarezza sui due concorsi appena svolti in Regione e “per quale motivo le riserve di posti siano state applicate nella fase della prova preselettiva e non in sede di stesura della graduatoria finale”. Un aspetto questo che, secondo la Corte dei conti, rende le clausole del bando illegittime e le prove concorsuali passabili di annullamento.

Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, si è rivolta alla giunta con un’interrogazione chiedendo spiegazioni su due recenti concorsi della Regione che vedevano 54 posti dell’Area “Istruttori” – profilo professionale “Assistente amministrativo contabile” e 56 posti dell’area “funzionari” – profilo professionale “specialista giuridico amministrativo”. Oltre che a chiarire le scelte “in sede di redazione dei bandi relativamente alla scelta dei criteri di applicazione delle riserve dei posti” la consigliera vuole sapere se i bandi “”nella scelta dei criteri di applicazione delle riserve nelle fasi concorsuali, non siano in linea con la Giurisprudenza”. Infine, Evangelisti chiede se la Regione “non ritenga opportuno procedere in autotutela all’annullamento delle clausole dei due bandi che consentono l’applicazione delle riserve già all’esito della preselezione e alla conseguente rettifica delle graduatorie di ammissione alle prove scritte dei suddetti concorsi”.

Fra le varie categorie interessate c’era “una riserva a favore del personale assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato presso la Regione Emilia-Romagna, con anzianità di servizio di almeno due anni alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, maturata con contratto a tempo indeterminato rispettivamente nella categoria C (ora Area Istruttori) per il concorso per 56 posti dell’area Funzionari e nella categoria B (ora Operatori Esperti) per il concorso per 54 posti dell’area Istruttori”. Durante le prove, continua l’interrogazione, la Pubblica amministrazione ha “l’obbligo di garantire ai concorrenti, sia esterni sia interni, condizioni di parità di fronte alle prove previste dal bando”.

La giurisprudenza ha più volte affermato, sottolinea Evangelisti, che “il concorso con posti riservati deve essere ritenuto un unico concorso, in cui i partecipanti partono da una condizione di parità: sia esterni sia interni, tutti sono egualmente tenuti a sostenere le prove previste dal bando di concorso”. In sintesi, “la riserva di posti opera nel momento della redazione della graduatoria finale dei vincitori e non nelle fasi antecedenti come nelle prove preselettive”.

I due bandi, però, “hanno previsto l’applicazione di una riserva di posti già all’esito della prova preselettiva”. La Corte dei conti, con una sentenza del 2019, ha stabilito che “la difformità di un bando di concorso dai principi sopra richiamati, con espletamento delle prove concorsuali che applichino la riserva dei posti già in fase di preselezione, rende le clausole del bando illegittime e può comportare l’annullamento delle prove concorsuali successive, causando danno erariale all’amministrazione”.

(Gianfranco Salvatori)

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