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Il Mosaico contemporaneo di Paolo Racagni ora lotta per i diritti civili

Inaugurate questa mattina due mostre d’arte inserite all’interno dell’VIII edizione della Biennale di mosaico contemporaneo di Ravenna nei locali dell’Assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna. Presenti la presidente Emma Petitti e il direttore del Museo d’arte della città di Ravenna, Roberto Cantagalli

Un mosaico di protesta contro le impiccagioni in Iran. “Una bella domenica a Kazeran”, opera di Paolo Racagni, è uno dei mosaici più pregiati della tappa bolognese della Biennale del Mosaico contemporaneo inaugurata questa mattina nei locali dell’Assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna dalla presidente Emma Petitti e dal direttore del Museo d’arte della città di Ravenna Roberto Cantagalli.

“Quest’opera è nata la scorsa primavera: mentre stavo lavorando, di domenica, ho sentito alla radio di giovani iraniani impiccati per le loro opinioni. Ho avuto come un moto d’indignazione, un sussulto e ho realizzato questo mosaico dal titolo volutamente provocatorio”, spiega Paolo Racagni nell’illustrare il lavoro.

L’Assemblea legislativa è così doppiamente protagonista della Biennale di mosaico contemporaneo di Ravenna: per il secondo anno consecutivo la Biennale torna a Bologna, in viale Aldo Moro. Questa volta con due mostre: “La memoria o il desiderio del tempo” di Paolo Racagni e “Musica da camera, 30 mosaici di piccolo formato”, a cura di Sandro Malossini.

“È con convinzione che l’Assemblea legislativa partecipa a questo importante evento pensato per valorizzare una forma espressiva come il mosaico che nel tempo ha subito trasformazioni tecniche e linguistiche tanto da diventare sempre più arte e meno artigianato. Grazie alla Biennale di mosaico e al Comune di Ravenna, ospitiamo due esposizioni particolarmente ricche di suggestioni”, spiega la presidente Petitti, che ricorda come “la sede dell’Assemblea, nel proprio patrimonio, possiede già alcuni mosaici esposti in maniera permanente ai quali oggi si affiancano queste nuove opere, offrendo ai visitatori un’ulteriore occasione di arricchimento culturale”.

Le opere di Paolo Racagni sono composizioni strutturate in mappe, in fogli cromatici appesi a muri cadenti, anonimi, hanno colori netti che fanno da sfondo a un susseguirsi di lamiere, pietre, tessere, materia pittorica che concorrono a creare una mappa fatta di territori dai confini che spingono gli uni sugli altri. Sono le materie, i colori, gli accostamenti, le spaziature, la composizione, a creare quell’equilibrio che sottende a ogni opera, sia essa di piccolo come di grande formato. Al pari di altri artisti ravennati ha accolto il mosaico nel proprio lavoro, nella sua forma di tessere accostate le une alle altre preparate sagomandole secondo necessità, riuscendo a trovare una nuova casa a una tradizione millenaria.

“Il mosaico è un simbolo dell’Emilia-Romagna: dai tempi dei romani al tardo medioevo è un importante forma artistica”, sottolinea il direttore Cantagalli, per il quale “la collaborazione con l’Assemblea legislativa è molto preziosa in quanto le opere oggi esposte nei locali del parlamento regionale, in particolare quelle di Racagni, sono di assoluto valore”.

“Musica da camera, 33 mosaici di piccolo formato”, invece, è il titolo della mostra che nel maggio del 1990 venne allestita nella pinacoteca comunale Loggetta Lombardesca di Ravenna a cura di Bruno Bandini e Martina Corgnati. Oggi viene in parte riproposta, col nuovo titolo “Musica da camera, 30 mosaici di piccolo formato”. Trenta mosaici, tutti dello stesso formato, 30×30 centimetri, che rappresentano gli anni Ottanta, con la presenza dei maggiori artisti che hanno partecipato attivamente alla definizione di un decennio particolarmente felice per l’arte italiana. Tutti i mosaici sono stati realizzati nel laboratorio di Luciana Notturni con la collaborazione di Marco De Luca e Paolo Racagni. Partendo da cartoni preparatori o da indicazioni dell’artista, si è creato un unico volume, capace di raccogliere e presentare le molteplici lingue della pittura degli anni Ottanta.

Le due esposizioni saranno visitabili fino al 22 novembre, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, in viale Aldo Moro 50 a Bologna.

Per informazioni: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it; tel. 051.527 5040 – 6869; www.assemblea.emr.it.

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(Luca Molinari)

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