Fronteggiare le conseguenze della recente ondata di maltempo che ha colpito l’Appennino emiliano, nel parmense e nel piacentino, e avviare una ricognizione dei danni affinché il presidente Bonaccini possa dichiarare lo stato di crisi e di emergenza regionale o richiedere lo stato di emergenza nazionale, e continuare la messa in sicurezza dei torrenti sul territorio. A chiederlo è il Partito democratico on un’interrogazione a risposta immediata in Aula a firma di Matteo Daffadà (primo firmatario) e Gian Luigi Molinari.
“La recente ondata di maltempo che ha interessato in particolare i territori di Parma e Piacenza -ha precisato Daffadà- ha causato frane, allagamenti, crollo di ponti, chiusura di strade con interruzione della circolazione e torrenti in piena. È crollato un ponte tra Ozzanello e Fornovo, diventato emblema della calamità. Il territorio parmense è tra i primi posti nel Paese per i movimenti franosi. Anche Piacenza ha accusato serie difficoltà. Il maltempo è perdurato anche nelle giornate dell’1 e 2 novembre: forti raffiche di vento sulla Valtaro hanno causato straripamenti, cadute di rami e alberi, esondazioni di rii e torrenti. Occorre aprire un confronto serio per capire cosa fare in termini di prevenzione. Abbiamo bisogno di un modo diverso di programmare interventi per la difesa del suolo e le soluzioni devono coinvolgere sempre più gli attori presenti sui territori. Gli ultimi eventi rendono necessaria una preliminare ricognizione dei danni nei territori colpiti coinvolgendo tutti gli enti e le strutture operative per avere un quadro complessivo di quanto accaduto, degli interventi fatti e di quelli più urgenti da fare”.
Ha risposto il sottosegretario alla presidenza di giunta Davide Baruffi: “Le attività emergenziali sono tutt’ora in corso e tra gli interventi attivati dai Centri operativi comunali sono stati potenziati per la gestione dell’evento e l’assistenza alla popolazione che in alcune zone è rimasta isolata. L’Agenzia per la Protezione civile ha già attivato interventi per 300mila euro a Piacenza e 120mila a Parma. È stata avviata la ricognizione dei danni per richiedere lo stato di emergenza. Per mitigare il rischio idraulico la Regione ha inviato una proposta al ministero dell’Ambiente per 13 milioni di euro e a breve arriveranno risorse Fesr per 27 milioni di cui 15 milioni per gli ambiti di Parma e Piacenza”.
In replica il consigliere Molinari si è detto soddisfatto: “Prendiamo atto delle prime azioni e ci mettiamo a disposizione per un costante monitoraggio e affiancamento ai sindaci, non solo in termini di erogazioni economiche. Chiediamo che la Regione stia vicino ai Comuni anche dal punto di vista burocratico e della progettazione. Bisogna impostare una politica che possa mitigare questi problemi con il coinvolgimento di tutti gli enti dei territori e i soggetti che lo vivono”.
(Lucia Paci)