“Agire, in ogni opportuna sede, affinché siano aggiornate, rimodulate e, soprattutto, ampliate significativamente le prestazioni odontoiatriche che sono incluse nei LEA odontoiatrici”.
Questa l’esortazione alla giunta che Giulia Gibertoni (gruppo Misto) rivolge all’esecutivo regionale in un atto ispettivo in cui sottolinea come “sempre più cittadini italiani, e la nostra regione non fa eccezione, rinunciano alle cure dentarie per ragioni economiche”. “A fronte -continua la capogruppo- di un numero di prestazioni odontostomatologiche incluse nei livelli essenziali di assistenza (LEA) completamente insufficiente, l’odontoiatria è uno dei settori nel quale si registra il maggior tasso di rinuncia alle cure per motivazioni di natura economica, con un quadro che potrebbe ulteriormente aggravarsi, se si considerano le previsioni sul futuro demografico del nostro Paese e sulle prospettive economiche aggravate dai contesti internazionali”.
Gibertoni sottolinea poi come la visita odontoiatrica sia garantita dal servizio sanitario regionale ma “per le persone che non rientrano nel programma regionale di Assistenza odontoiatrica e protesica, cioè la stragrande maggioranza dei cittadini emiliano-romagnoli, è assicurata solo la diagnosi ma non la definizione e realizzazione del piano di trattamento che possa rendersi necessario, lasciando così la maggior parte dei cittadini emiliano-romagnoli in balia di un mercato che, come è esperienza comune, presenta costi già altissimi e in continua ascesa”.
A fronte della situazione descritta, la consigliera chiede quindi alla giunta una concreta azione affinché “si includano nei LEA odontoiatrici anche i manufatti protesici/ortodontici, oggi esclusi” ma soprattutto “se non ritenga necessario porre, insieme alle altre regioni, la questione dell’eliminazione del numero chiuso per l’ammissione dei candidati ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico di Odontoiatria e protesi dentaria, come condizione necessaria al realizzarsi di un minimo regime realmente concorrenziale nella relativa professione”.
(Luca Boccaletti)