Governo locale e legalità

Evangelisti (Fdi): fare chiarezza sul blocco dei servizi di Lepida

“Il 12 novembre impossibile accedere al Fse, alle cartelle cliniche e si sono registrati problemi anche con le ricette dei medici di famiglia. La giunta spieghi anche perché Lepida, unica a farlo, è uscita dall’associazione delle società Ict in house di Regioni e ministeri, forse in polemica con il governo”

Il blocco dei servizi di Lepida, dello scorso 12 novembre, è al centro di una dettagliata interrogazione di Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia.

Ricordando che, dal 2012, si sono verificati diversi blocchi della rete di Lepida, impedendo così l’accesso al Fascicolo sanitario elettronico (Fse) alla cartella clinica e alla gestione delle ricette dei medici da parte delle farmacie, la consigliera Fdi vuole sapere “a che punto sia lo stato di adeguamento tecnologico della sanità dell’Emilia-Romagna ai nuovi standard informatici, in particolare di tutti gli applicativi e le istallazioni di software delle Ausl e degli ospedali della regione, compatibili con la nuova versione del Fse che il Governo sta mettendo a punto in attuazione del PNRR”. Inoltre, si chiede, per l’aggiornamento tecnologico, “se siano stati rispettati gli obiettivi che il PNRR prescrive per la Regione Emilia-Romagna alla prima scadenza del 30 giugno scorso” e anche se l’Emilia-Romagna, prima a dotarsi nel 2006 del Fse, “possa ad oggi considerarsi ancora ai primi posti nazionali in termini di adeguamento tecnologico/innovazione in ambito sanità digitale”. Evangelisti prosegue, chiedendo “se la Regione Emilia-Romagna (partecipando al confronto nazionale con il Governo e con le altre Regioni) si sia espressa positivamente sulla scelta dell’attuale Governo di riassegnare un ruolo da protagonista alle Regioni nella realizzazione e gestione del Fse e dei programmi di sanità digitale”.

La capogruppo, poi, vuole conoscere “per quale ragione la società ICT Lepida della Regione Emilia-Romagna abbia effettuato la scelta di uscire da AssinterItalia (associazioni delle società ICT in house delle Regioni e dei ministeri italiani) che da oltre un anno collabora attivamente con il Governo per la realizzazione della svolta federalista in materia di sanità digitale, infrastrutture e cloud e per realizzare l’interoperabilità fra sistemi e servizi regionali (tra cui il Fse)”. La Regione spieghi anche il fatto “che Lepida risulta l’unica società pubblica ICT delle Regioni italiane ad aver fatto la scelta di uscire da AssinterItalia, verosimilmente in polemica verso gli organi associativi nazionali e di fatto verso il Governo” e se sia a conoscenza di un accordo “tra AssinterItalia e il Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri per il progetto di formazione di tutti i dipendenti del Ssn per il Fse”. Ancora, la capogruppo si rivolge alla Regione per sapere “se sia al corrente che Lepida, avendo scelto di uscire da AssinterItalia, non potrà partecipare a un progetto (formazione dei formatori) peraltro sviluppato in collaborazione con l’Università di Bologna”. Infine, Evangelisti vuole conoscere “quanti malfunzionamenti del software/provider Lepida e della “cartella sole” (sistema utilizzato da medici di medicina generale e specialisti sul territorio) vi siano stati in Emilia-Romagna dal 2012 ad oggi e quale sia il motivo per il quale non venga garantita la continuità dei servizi informatici indispensabili, nonostante l’esistenza di datacenter ridondanti a disposizione di Lepida”.

La consigliera ha riportato la spiegazione del direttore di Lepida, per cui “in merito al recente disservizio era in programma una manutenzione al datacenter di Ravenna per collegare il fotovoltaico, così è stata spenta una linea per montare un interruttore. Purtroppo, la seconda linea, che doveva continuare a funzionare in tutte le stanze, ha avuto uno stop nella sala reti che dà l’interconnessione all’esterno. Si è trattato di un malfunzionamento non prevedibile”. Il presidente di Federfarma, aggiunge la consigliera, ha ritenuto estranea la Ausl Romagna e non si capisce come mai il servizio non sia stato garantito nonostante che “Lepida disporrebbe di 3 datacenter ridondanti e distanti geograficamente da Ravenna, a Parma e a Ferrara”. Per quest’ultimo punto “risulta verosimile l’ipotesi che il contratto tra le Ausl e Lepida preveda la sola concessione dello spazio server e non il servizio di sicurezza con il dato ridondante”.

(Gianfranco Salvatori)

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