Il Fondo per la non autosufficienza aumenta di 18 milioni di euro. Un risultato che è stato possibile a seguito dell’annullamento causa alluvione di maggio del Gran Premio di Formula 1 di Imola per il quale era previsto un contributo regionale e di una decisione favorevole alla Regione da parte del giudice civile in merito alla gestione di un derivato finanziario del 2002.
“Questa è una manovra che sembra tecnica, ma ha molti aspetti politici, è una scelta strategica: rimette in circolo risorse per il welfare. Si tratta di una manovra complessiva da 23 milioni di euro, di cui 18 vanno alle politiche di welfare per anziani e disabili”, spiega il relatore Luca Sabattini (Pd) che ricorda come “questo è stato reso possibile da un lato perché l’annullamento del Gran Premio di Imola ha liberato risorse, ma soprattutto perché la Regione ha vinto una causa civile in merito alla gestione di un derivato, oltre che altre maggiori entrate e minori imprese”. Sabattini ha sottolineato come la Regione Emilia-Romagna stanzi per la non autosufficienza una cifra che è uguale al totale di quella che lo Stato prevede per tutta Italia.
Dal canto suo il relatore di minoranza Daniele Marchetti (Lega) ha ricordato come “da troppi anni registriamo che le Aziende sanitarie spesso non riescono a spendere tutte le risorse che vengono loro assegnate: per questo serve fare un reale monitoraggio, come in effetti prevede la legge regionale, per capire quante risorse sono state spese o impegnate rispetto a quelle stanziate perché sicuramente va bene aumentare il Fondo non autosufficienza, ma se c’è sempre difficoltà a spendere queste risorse o si risolvono i problemi o si può valutare una diversa destinazione di queste risorse aggiuntive rispetto a quelle previste nel bilancio di previsione. Quello che è chiaro è che non ci saranno servizi in più per i cittadini”. Marchetti ha presentato un ordine del giorno sottoscritto anche da Fdi, poi bocciato dalla maggioranza, per maggiori controlli sulla gestione dei fondi non autosufficienza, chiedendo che eventuali residui non spesi vengano destinati al sostegno a chi si fa carico di un malato.
“Si tratta di una variazione di Bilancio importante, la scelta di destinare risorse al Fondo per la non autosufficienza è molto importante perché così si danno risposte ai cittadini e bisogna considerare che l’ammontare di quanto la Regione eroga per la non autosufficienza è uguale al totale di quella che lo Stato prevede per tutta Italia”, spiega Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini).
“Condividiamo l’ordine del giorno di Daniele Marchetti: su questo tema c’è da un lato un approccio ideologico, dall’altro di vuole negare la necessità di avere strumenti e momenti di controllo che invece per noi sono molto importanti”, spiega Marta Evangelisti (Fdi).
“Questa è una manovra straordinaria: i 18 milioni destinati al Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA) servono a dare certezza alla programmazione territoriale del FRNA mettendo a disposizione, entro l’esercizio finanziario 2023, le risorse necessarie ad avviare tempestivamente la programmazione 2024 per gli interventi finalizzati ad uno sviluppo equilibrato della rete dei servizi del welfare su tutto il territorio regionale”, spiega l’assessore al Bilancio Paolo Calvano che ha sottolineato come “il governo annuncia tasse sugli extraprofitti e non porta a casa nulla, la Regione Emilia-Romagna con il sistema bancario parla e porta a casa risorse per la non autosufficienza”.
Alle critiche del centrodestra ha replicato l’assessore al Welfare Igor Taruffi: “Facciamo i controlli, e siamo anche in anticipo sui tempi e ricordo che -spiega- nessun fondo residuo va perso, le risorse di cui ha parlato il consigliere Daniele Marchetti vanno a finanziare progetti per la non autosufficienza. Ricordo che mentre la Regione mette oltre 500 milioni per la non autosufficienza, il governo nella legge di bilancio che ha portato in discussione alle Camere taglia oltre 300 milioni per il fondo non autosufficienza, un taglio che per l’Emilia-Romagna vale 20 milioni di euro, ma su questo non sento parole da parte del centrodestra”.
(Luca Molinari)