“Se parliamo di immigrazione emerge il concetto di paura. Esistono stereotipi annidati dentro di noi: l’immigrato vittima e l’immigrato usurpatore. Serve cambiare questa dimensione simbolica, costruendo una nuova narrazione”. Livia Turco già ministra della Sanità e oggi presidente della fondazione Nilde Iotti, è intervenuta oggi a Bologna all’interno di un convegno sui minori stranieri non accompagnati. “Ci sono buone pratiche che smontano questi stereotipi come la tutela volontaria: italiani che si prendono cura di stranieri – ha continuato. Questa è l’Italia della convivenza, questa è l’Italia che deve emergere”.
Dei 23.798 minori stranieri non accompagnati accolti in Italia, 1.946 sono in Emilia-Romagna (dati aggiornati al 31 ottobre 2023), l’8% sul totale. L’Emilia-Romagna è la terza regione ad accogliere, dopo Sicilia (26%) e Lombardia (12%). Bologna accoglie 544 minori stranieri non accompagnati (il 27,7% sul totale), Modena 287, Ravenna 197, Reggio Emilia 193, Forlì-Cesena 165, Parma 160, Rimini 152, Piacenza 126 e Ferrara 122. I ragazzi sono per la maggior parte ucraini (681), tunisini (406), egiziani (194), albanesi (147) e pakistani (121). Significativo il dato dei minori non accompagnati che arrivano dal mare, al 21 novembre ne sono sbarcati 16.640, già il 18% in più rispetto al dato complessivo del 2022 (ne sbarcarono 14.044) e del 2021 (ne sbarcarono 10.053).
All’incontro “Le strade della convivenza” promosso dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e dalla Fondazione Nilde Iotti, e condotto dal giornalista Stefano Rimini, oltre a Livia Turco, sono intervenuti Emma Petitti, Maria Malagoli Togliatti, la senatrice Sandra Zampa, la garante dei minori dell’Emilia-Romagna Claudia Giudici, la docente Benedetta Rossi, l’assessore al Welfare Igor Taruffi e Federico Amico, presidente della commissione parità dell’Assemblea.
“I tutori volontari, prevalentemente donne, rappresentano un modello di accoglienza – ha detto Marisa Malagoli Togliatti – . Il nostro Paese ha la necessità di integrare, e la nostra fondazione lavora in questa direzione, a difesa dei diritti di tutte le persone, a partire da giovani e donne, con una particolare attenzione rivolta agli stranieri”.
Il bilancio delle politiche di protezione dei minori stranieri non accompagnati lo traccia la senatrice Sandra Zampa, prima firmataria della legge del 2017: “Purtroppo il governo sta stravolgendo la legge, che ha rappresentato una grande opportunità per il nostro paese. L’obiettivo della norma era di arrivare a una gestione adeguata del fenomeno dei minori migranti, scommettendo sul futuro di questi giovani, con il contributo centrale della figura del tutore. Con questa manomissione alla legge, invece, si innalzano nuovi muri”.
Sul tema dell’integrazione, concentrandosi sulla figura del tutore volontario, è intervenuta anche la presidente dell’Assemblea, Emma Petitti: “È necessario difendere la tutela volontaria, strumento che concretamente costruisce la convivenza, dato che si tratta di cittadini, in maggioranza donne, che si mettono in gioco, si impegnano con solidarietà, con spirito di servizio per non lasciare indietro nessuno”.
Claudia Giudici, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, ha descritto la figura del tutore volontario per i minori soli: “Parliamo di minori soli non accompagnati, ma non dimentichiamo che questi ragazzi hanno una famiglia nel paese d’origine, il tutore volontario (prevalentemente donne) rappresenta solo un sostegno nella gestione delle attività di questi ragazzi e ragazze, non siamo in presenza di un’adozione e neanche di un affido ma di un’importante esperienza di cittadinanza attiva, dobbiamo tutelare queste figure, serve una nuova stagione dei diritti”.
Sul problema dei fondi per l’accoglienza ha parlato l’assessore regionale al Welfare Igor Taruffi: “Le risorse statali investite sono poche, i bandi sull’accoglienza vanno quindi deserti. Rispetto al governo abbiamo idee diverse su quello che sarebbe necessario fare. Se non si prevedono percorsi di inserimento adeguati, il rischio è quello di vedere questi ragazzi uscire dalla legalità”. Sulla stessa linea il presidente della commissione assembleare Parità, Federico Amico: “I numeri sull’immigrazione ci dicono che l’intensità è aumentata (anche a seguito della guerra ucraina), proprio a partire dai minori. Il sistema dell’accoglienza emiliano-romagnolo è stato fino ad ora adeguato, oggi con le nuove norme nazionali viene stravolto, si schiacciano i diritti delle persone, si innalzano barriere”.
(Cristian Casali)