Siamo di fronte a un governo accentratore che deve accelerare sui Fondi strutturali europei. Giunta e maggioranza di centrosinistra hanno chiesto chiarezza al governo sul Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) dell’Unione europea nel corso di un dibattito in Assemblea legislativa.
“Bisogna rimuovere gli squilibri fra i territori, contrastare il dissesto idrogeologico e potenziare le infrastrutture, in particolare quelle ferroviarie, sostenere la rigenerazione e potenziare i progetti previsti dalla legge per trattenere i talenti”, spiega il sottosegretario alla presidenza di giunta Davide Baruffi, per il quale il fondo è una leva essenziale attraverso cui attuare politiche di sviluppo economico, sociale e territoriale.
“Alla Regione Emilia-Romagna -ha spiegato Baruffi- spetta una dotazione di circa un miliardo di euro. Di questi, 107 milioni sono impegnati per progetti già individuati. Avremmo voluto un’attenzione particolare per la Romagna, duramente colpita dall’alluvione di maggio, ma non è stato possibile. Nota dolente anche la mancanza di una linea dedicata per le Città metropolitane, che ci imporrà di costruire una programmazione ad hoc per Bologna. Inoltre, l’esecutivo nazionale sta ritardando il percorso di perfezionamento degli accordi tra governo e singole Regioni e verrà identificato un cronoprogramma di spesa annuale con cui il governo potrà procedere al de-finanziamento. Nella programmazione dovremo tenere conto di tutti questi aspetti”.
“Siamo molto preoccupati di come il governo abbia decido di accentrare la gestione dei fondi europei e siamo molto preoccupati anche per i tempi della trattativa con l’Ue che si sta allungando molto”, spiega Marcella Zappaterra (Pd), che ricorda come “è importante proseguire nel rapporto di informazione tra giunta e Assemblea sul tema: il governo ha già fatto accordi con la Lombardia e il Veneto. E l’Emilia-Romagna? Bisogna correre”.
Sulla stessa linea Giulia Pigoni (Italia Viva) per la quale “dobbiamo avere risposte chiare dal governo, l’Emilia-Romagna non può essere penalizzata”.
“Alcune scelte compiute dal governo possono penalizzarci, l’Emilia-Romagna rischia di rimanere danneggiata. Dobbiamo difendere la nostra coesione territoriale”, sottolinea Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini).
Netta Manuela Rontini (Pd) che critica l’approccio del governo al Fondo per lo sviluppo e la coesione e concorda con le preoccupazioni di Zappaterra, Pigoni e Bondavalli. “Penso alla mia città, Faenza, e tutto quello che c’è da fare con queste risorse; penso alla necessità di mettere in sicurezza il territorio e di investire nella formazione e nella cultura così come nella rigenerazione urbana. La commissione Politiche economiche di cui sono presidente è disponibile a occuparsi del tema”.
“Dal governo devono arrivare risposte chiare. Non per colpa del governo, ci sarà una crescita più contenuta di quanto previsto per via dell’inflazione reale, che è molto alta, e a causa dei conflitti in corso”, spiega il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Che ricorda: “Quando la crescita è bassa si va in stagnazione e per evitare questo scenario bisogna usare la leva degli investimenti. I fondi europei in questione sono utili per questo obiettivo. E’ da tempo che noi siamo pronti per firmare l’accordo con il governo, ma il governo non ci convoca. Speriamo di avere presto risposte”. Bonaccini, infine, ha rimarcato: “Stiamo assistendo a un accentramento delle risorse finanziarie con una gestione esclusiva da parte del governo: altro che il governo dell’autonomia!”.
(Lucia Paci e Luca Molinari)