Dare continuità nell’erogazione dei servizi informatici forniti ai cittadini da parte di Lepida.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Valentina Castaldini (Fi) che ricorda come “la Regione Emilia-Romagna è il socio di maggioranza di Lepida ScpA, società
partecipata da oltre 440 Enti che fornisce soluzioni ICT a favore di cittadini, imprese e pubblica amministrazione, con una linea di alta specializzazione nei
settori della sanità, dell’assistenza sociale, dei servizi degli enti locali alla persona e dei servizi socio sanitari: nell’ultimo anno si sono succeduti diversi incidenti che hanno comportato la non disponibilità di servizi per i cittadini”.
“Nel 2019 è stato effettuato il censimento del patrimonio ICT delle Pubbliche Amministrazioni e la classificazione delle infrastrutture idonee all’uso da parte
dei Poli Strategici, e i datacenter in uso alla P.A. sono stati suddivisi in tre classi e nei datacenter che non rientrano tra quelli candidabili a PSN non è possibile
effettuare investimenti. Il 10 febbraio 2020 AgID ha comunicato che il censimento della classificazione dei datacenter di Lepida aveva fornito i seguenti risultati:
il datacenter di Ferrara è risultato candidabile a PSN, il datacenter di Parma è risultato gruppo A, il datacenter di Ravenna è risultato gruppo A, il datacenter di Modena non era ancora stato completato e non è stato valutato”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “quali sono le classificazioni AgID aggiornate dei datacenter di Lepida e se sussistano rischi per la continuità dei servizi erogati ai cittadini tramite Lepida”.
Castaldini chiede inoltre di sapere “se sussistano rischi per la sicurezza dei dati privati e sensibili dei cittadini gestiti dalle pubbliche amministrazioni attraverso i servizi forniti da Lepida”.
(Luca Molinari)