Governo e Parlamento rivedano l’Isee in modo da dare maggior sostegno alle famiglie con figli e situazioni di fragilità. Disco verde dell’Assemblea legislativa a una risoluzione di Pd, Italia Viva, Lista Bonaccini, Europa Verde ed ER Coraggiosa. La maggioranza ha al contempo votato il non passaggio al voto di una proposta di legge presenta dal consigliere Stefano Bargi (Lega) riguardante l’introduzione del “Fattore Famiglia”, finalizzato a riconoscere un maggior peso ai carichi familiari rispetto a quanto avviene oggi con l’Isee, con conseguente riduzione delle rette soprattutto per le famiglie con più figli, quelle in cui sono presenti situazioni di mono genitorialità, disabilità o altri elementi qualitativi che le singole amministrazioni vorranno individuare.
Bargi ha affermato: “Ancora una volta non si esaminano gli articoli del progetto di legge e non ci si pronuncia con un voto. Noi siamo disponibili a ridiscutere il provvedimento in caso di ritorno in commissione. Questo pdl non risolve il problema della natalità, richiede una visione più ampia del sistema socio-economico del Paese. E c’è anche un fattore culturale. Noi vogliamo dare un sostegno concreto alla famiglia”. Sulla stessa linea Michele Facci (Lega) che ha sottolineato come “colpisce la volontà della maggioranza di non discutere di una materia di assoluto rilievo, non mettendola in calendario nelle commissioni. Un metodo criticabile. Il sostegno alle famiglie, di cui il presidente Stefano Bonaccini si è riempito la bocca nel corso della discussione del Bilancio, alla prova dei fatti non regge visto che la maggioranza svicola e impedisce la votazione come avvenuto per il progetto di legge sulla natalità. Vanno aiutate le famiglie che affrontano difficoltà economiche e nell’accesso ai servizi”.
Secondo Marilena Pillati (Pd) “la proposta della Lega prevede una nuova scala di equivalenza regionale per passare da Ise a Isee, ma l’Isee è uno strumento regolato da leggi nazionali. Allora perché non facciamo una battaglia comune a livello nazionale per definire un Isee nazionale che tenga conto dei problemi della famiglia anziché introdurre un fattore famiglia regionale che crea incongruenza e disomogeneità rispetto a tutte le altre prestazione sociali che dipendono dall’Isee esistente? Si può mettere al primo posto l’interesse delle famiglie. Noi siamo per la famiglia, tutte le famiglie. In presenza di figli, vanno supportate tutte”.
Giuseppe Paruolo (Pd) ha detto di “essere da sempre favorevole al sostegno alle famiglie e non solo per il fattore economico. Ad esempio, il messaggio della flat tax è agli antipodi rispetto a questo tema. Fra le forze politiche è mancato un dibattito sulle famiglie. Tutti siamo a favore di un riflessione su quale sia il livello giusto su cui intervenire. Deve essere il Parlamento a occuparsi di questo argomento. Dico no a provvedimenti bandiera per ottenere facile consenso sulla stampa, ma sì al confronto in commissione nel merito”.
Ai consiglieri del Pd ha replicato Bargi: “Mai toccato il tema del governo o di destra e sinistra. Si dice che la mia proposta creerebbe incongruenza e disomogeneità, invece aiuterebbe i Comuni. L’Isee può essere rivisto a livello nazionale, ma le regole oggi ci sono anche se qualcuno (il Veneto) si è mosso diversamente. Il Veneto applica il Fattore famiglia. Quindi, si può fare, ma serve la volontà politica”.
Andando nel merito del progetto di legge proposto da Bargi si sarebbe voluto introdurre il “Fattore Famiglia”, finalizzato a riconoscere un maggior peso ai carichi familiari rispetto a quanto avviene oggi con l’Isee, con conseguente riduzione delle rette soprattutto per le famiglie con più figli, quelle in cui sono presenti situazioni di mono genitorialità, disabilità o altri elementi qualitativi che le singole amministrazioni vorranno individuare. “L’idea di base del ‘Fattore Famiglia’- commenta Bargi – è di non tassare le spese indispensabili per il mantenimento e accrescimento della famiglia. Il Fattore Famiglia introduce un livello di reddito non tassabile (cosiddetta “no tax area”) che si amplia all’aumentare del numero dei componenti della famiglia, secondo una scala di equivalenza. Si prevede, pertanto, di tassare solo la quota di reddito familiare che eccede il minimo vitale. Il Fattore Famiglia, quindi, premia le famiglie con più figli (in particolare da 3 figli in su) e le famiglie mono-genitoriali, tanto più quanto il reddito familiare è basso”. Riguardo alle tariffe, invece, il Fattore Famiglia – si legge nella proposta – “interviene sulle scale di equivalenza dell’Isee, incrementandole in base ai carichi famigliari, con conseguente rimodulazione verso il basso dell’Isee modificato, a cui corrisponde una riduzione delle rette. E la legge nazionale apre alla possibilità di Regioni e Comuni di intervenire sulle scale di equivalenza. Al contrario di quanto sostiene Pillati”. Ci sono poi i temi di disabilità, genitore solo, persona che vive da sola (padri separati), figli gemelli.
(Gianfranco Salvatori)