Garantire la sicurezza del personale del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc), oggi a Correggio, valutando di spostare il reparto a Reggio Emilia. Una necessità nata dopo la chiusura del pronto soccorso di Correggio, e l’apertura del Cau, a cui si sono dovuti rivolgere gli operatori sanitari che negli ultimi tempi hanno subito diverse aggressioni da parte dei pazienti.
La richiesta è della consigliera Maura Catellani (Lega) con una interrogazione alla giunta in cui chiede se la Regione abbia “i dati relativi agli infortuni sul lavoro occorsi al personale del SPDC nel periodo 2013-2023, con particolare riferimento ad aggressioni ad opera di pazienti”. La consigliera, poi, vuole sapere se “le richieste effettuate alla AUSL di Reggio Emilia dai Sindacati di Categoria quali la condivisione di Protocolli fra AUSL, Comuni e tutte le Forze dell’Ordine per garantire interventi tempestivi siano state accolte e in caso affermativo da quando decorreranno”. Un altro punto riguarda – per migliorare la sicurezza dei lavoratori e l’erogazione di un servizio maggiormente efficace – se “l’eventuale ri-collocazione a Reggio Emilia del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura sia opportuno, e in caso affermativo, se lo ritenga praticabile e con quali tempistiche”. Infine Catellani chiedee come la giunta intenda procedere “sin da subito, a tutela della salute e della incolumità dei lavoratori che a qualunque titolo operano presso il Spdc di Correggio”.
In un mese, scrive Catellani, ci sono state sette aggressioni al personale (30 fra infermieri, oss e tecnici della riabilitazione) con un lavoratore aggredito con una sbarra di ferro e un altro che subito un tentativo di strangolamento. Il 27 dicembre, inoltre, chiuderà il Pronto soccorso di Correggio e aprirà il Cau, su cui la consigliera “ha già espresso a più riprese la propria perplessità”. I lavoratori, con questa chiusura, opereranno senza “un servizio di Pronto Soccorso in loco, presso un Ospedale che sta gradualmente ridimensionando i servizi e i reparti a disposizione della cittadinanza, e dovendo fare affidamento per la propria sicurezza ed incolumità e per le criticità organizzative ad una rete di emergenza -urgenza e a servizi aziendali che non si trovano vicini” come invece se il Spdc fosse nel capoluogo.
(Gianfranco Salvatori)